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mercoledì 22 settembre 2010

San Pio da Pietralcina, ( 23 Settembre 2010 )...

Seconda Lettura
Dalle Lettere del B. Pio da Pietrelcina
(Lett. 500; 510; Epist. I, 1065; 1093-1095, Ediz. 1992).


Innalzerò forte la mia voce a Lui e non desisterò

In forza di questa obbedienza mi induco a manifestarvi ciò che avvenne in me dal giorno cinque a sera, a tutto il sei del corrente mese di agosto 1918. Io non valgo a dirvi ciò che avvenne in questo periodo di superlativo martirio. Me ne stavo confessando i nostri ragazzi la sera del cinque, quando tutto di un tratto fui riempito di un estremo terrore alla vista di un personaggio celeste che mi si presenta dinanzi all’occhio della intelligenza. Teneva in mano una specie di arnese, simile ad una lunghissima lamina di ferro con una punta bene affilata, e sembrava che da essa punta uscisse fuoco. Vedere tutto questo ed osservare detto personaggio scagliare con tutta violenza il suddetto arnese nell’anima, fu tutto una cosa sola. A stento emisi un lamento, mi sentivo morire. Dissi al ragazzo che si fosse ritirato, perché mi sentivo male e non sentivo più la forza di continuare.

Questo martirio durò, senza interruzione, fino al mattino del giorno sette. Cosa io soffrii in questo periodo sì luttuoso io non so dirlo. Persino le viscere vedevo che venivano strappate e stiracchiate dietro di quell’arnese, ed il tutto era messo a ferro e fuoco. Da quel giorno in qua io sono stato ferito a morte. Sento nel più intimo dell’anima una ferita che è sempre aperta, che mi fa spasimare assiduamente.

Cosa dirvi a riguardo di ciò che mi domandate del come sia avvenuta la mia crocifissione? Mio Dio, che confusione e che umiliazione io provo nel dover manifestare ciò che tu hai operato in questa tua meschina creatura! Era la mattina del 20 dello scorso mese di settembre, in coro, dopo la celebrazione della santa messa, al­lorché venni sorpreso dal riposo, simile ad un dolce sonno. Tutti i sensi interni ed esterni, non che le stesse facoltà dell’anima si trovarono in una quiete indescrivibile. In tutto questo vi fu totale silenzio intorno a me e dentro di me; vi subentrò subito una gran pace ed abbandono alla completa privazione dei tutto e una posa nella stessa rovina. Tutto questo avvenne in un baleno.

E mentre tutto questo si andava operando mi vidi dinanzi un misterioso personaggio, simile a quello visto la sera del 5 agosto, che differenziava in questo solamente che aveva le mani ed i piedi ed il costato che grondavano sangue. La sua vista mi atterrisce; ciò che sentivo in quell’istante in me non saprei dirvelo. Mi sentivo morire e sarei morto se il Signore non fosse intervenuto a sostenere il cuore, il quale me lo sentivo sbalzare dal petto.

La vista del personaggio si ritira ed io mi avvidi che mani, piedi e costato erano traforati e grondavano sangue. Immaginate lo strazio che esperimentai allora e che vado esperimentando continuamente quasi tutti i giorni. La ferita del cuore gitta assiduamente del sangue, specie dal Giovedì a sera sino al Sabato. Padre mio, io muoio di dolore per lo strazio e per la confusione susseguente che io provo nell’intimo dell’anima. Temo di morire dissanguato, se il Signore non ascolta i gemiti del mio povero cuore e col ritirare da me questa operazione. Mi farà questa grazia Gesù che è tanto buono?

Toglierà almeno da me questa confusione che io esperimento per questi segni esterni? Innalzerò forte la mia voce a lui e non desisterò dallo scongiurarlo, affinché per sua misericordia ritiri da me non lo strazio, non il dolore, perché lo veggo impossibile ed io sento di volermi inebriare di dolore, ma questi segni esterni, che mi sono di una confusione e di una umiliazione indescrivibile ed insostenibile.

Il personaggio di cui intendevo parlare nell’altra mia precedente non è altro che quello stesso di cui vi parlai in un’altra mia, visto il 5 agosto. Egli segue la sua operazione senza posa, con superlativo strazio dell’anima. Io sento nell’interno un continuo rumoreggiare, simile ad una cascata, che gitta sempre sangue. Mio Dio! È giusto il castigo e retto il tuo giudizio, ma usami al fine misericordia. Domine, ti dirò sempre col tuo profeta: Domine, ne in furore tuo arguas me, neque in ira tua corripias me! (Ps 6, 2; 37, 1). Padre mio, ora che tutto il mio interno vi è noto, non isdegnate di fare giungere sino a me la parola del conforto, in mezzo a sì fiera e dura amarezza.

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“Causa l’ingiustizia dilagante e l’abuso di potere, siamo giunti al compromesso col materialismo ateo, negatore dei diritti di Dio. Questo è il castigo preannunciato a Fatima […] tutti i sacerdoti che sostengono la possibilità di un dialogo coi negatori di Dio e coi poteri luciferi del mondo, sono ammattiti, hanno perduto la fede, non credono più nel Vangelo! Così facendo tradiscono la parola di Dio, perché Cristo venne a portare sulla terra perpetua alleanza solamente agli uomini di cuore, ma non si alleò cogli uomini assetati di potere e di dominio sui fratelli […] il gregge è disperso quando i pastori si alleano con i nemici della Verità di Cristo. Tutte le forme di potere fatte sorde al volere dell’autorità di Dio sono lupi rapaci che rinnovano la Passione di Cristo e fanno versare Lacrime alla Madonna”. (tratto dal giornale “l’Avvenire” del 19 Agosto 1978, discorso fatto nel 1963 da San Pio da Pietralcina davanti ai suoi figli spirituali, in riferimento alle lacrime di Maria).

3 commenti:

  1. Meraviglioso, semplicemente meraviglioso...
    San Padre Pio, proteggi la Chiesa di Cristo e noi suoi poveri figli, immersi nelle battaglie di questa vita terrena...
    Amen

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  2. Ed ho visto una foto di Padre Pio che s'incontrava con mons. Lefebvre (cosa tenuta nascosta ora, dati i tempi...)parlava con lui e se non ho letto male, lo incitava ad essere costante e tener duro nel suo proposito di mantenere la Tradizione ecclesiale secolare.Ma ,al di là di queste notizie, la bruttura in cui è stato messo il suo corpo è la evidentissima prova dei tempi che viviamo, cioè il Male si è inserito ovunque e sta agendo con forza per continuare a demolire la fede dei credenti.Anche le mostruosità architettoniche che distraggono dal sacro contribuiscono a demolire.Ora Padre Pio non soffrirà ma certamente agisce per distruggere queste aberrazioni e contribuirà al ripristino della Chiesa integra.

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