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mercoledì 15 settembre 2010

Mercoledì 15 settembre 2010 Beata Vergine Maria Addolorata (m) - 15 settembre


15 SETTEMBRE
BEATA VERGINE MARIA ADDOLORATA
Memoria

La devozione ai dolori di Maria fu assai prima popolare che liturgica, diffusa particolarmente dai Serviti e dai Passionisti (cf 17 febbraio e 19 ottobre), e contempla i sette momenti messi in rilievo dai Vangeli. Fu papa Pio VII, che in ricordo delle sofferenze inflitte da Napoleone alla Chiesa nel suo capo, introdusse nella liturgia la celebrazione dei dolori di Maria. La compartecipazione dolorosa della Madre dei Salvatore alla sua opera di salvezza (Lc 2,33-35) è testimoniata nell’ora della croce da Giovanni che l’ha ricevuta in Madre (Gv 19,25.27). Attualmente, questa memoria dei dolori di Maria si concentra meglio su lei, la Addolorata, e sul sacrificio di Cristo, che lei stessa offre con lui al Padre. E il gesto in cui la ritrae l’arte raffigurandola nella «Pietà», espressione dei «martirio» intimo della Madre del Crocifisso.


Non risparmio me stesso nel parlare di Cristo

Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate
(Disc. nella domenica fra l'ottava dell'Assunzione 14-15; Opera omnia, ed. Cisterc. 5 [1968] 273-274)

Il martirio della Vergine viene celebrato tanto nella profezia di Simeone, quanto nella storia stessa della passione del Signore. Egli è posto, dice del bambino Gesù il santo vegliardo, quale segno di contraddizione, e una spada, dice poi rivolgendosi a Maria, trapasserà la tua stessa anima (cfr. Lc 2, 34-35).

Una spada ha trapassato veramente la tua anima, o santa Madre nostra! Del resto non avrebbe raggiunto la carne del Figlio se non passando per l'anima della Madre. Certamente dopo che il tuo Gesù, che era di tutti, ma specialmente tuo, era ispirato, la lancia crudele, non poté arrivare alla sua anima. Quando, infatti, non rispettando neppure la sua morte, gli aprì il costato, ormai non poteva più recare alcun danno al Figlio tuo. Ma a te sì. A te trapassò l'anima. L'anima di lui non era più là, ma la tua non se ne poteva assolutamente staccare.

Perciò la forza del dolore trapassò la tua anima, e così non senza ragione ti possiamo chiamare più che martire, perché in te la partecipazione alla passione del Figlio, supererò di molto, nell'intensità, le sofferenze fisiche del martirio.

Non fu forse per te più che una spada quella parola che davvero trapassò l'anima ed arrivò fino a dividere anima e spirito? Ti fu detto infatti: «Donna, ecco il tuo figlio» (Gv 19, 26). Quale scambio! Ti viene dato Giovanni al posto di Gesù, il servo al posto del Signore, il discepolo al posto del maestro, il figlio di Zebedeo al posto del Figlio di Dio, un semplice uomo al posto del Dio vero. Come l'ascolto di queste parole non avrebbe trapassato la tua anima tanto sensibile, quando il solo ricordo riesce a spezzare anche i nostri cuori, che pure sono di pietra e di ferro?

Non meravigliatevi, o fratelli, quando si dice che Maria è stata martire nello spirito. Si meravigli piuttosto colui che non ricorda d'aver sentito Paolo includere tra le più grandi colpe dei pagani che essi furono privi di affetto. Questa colpa è stata ben lontana dal cuore di Maria, e sia ben lontana anche da quello dei suoi umili devoti.

Qualcuno potrebbe forse obiettare: Ma non sapeva essa in antecedenza che Gesù sarebbe morto? Certo. Non era forse certa che sarebbe ben presto risorto? Senza dubbio e con la più ferma fiducia. E nonostante ciò soffrì quando fu crocifisso? Sicuramente e in modo veramente terribile. Del resto chi sei mai tu, fratello, e quale strano genere di sapienza è il tuo, se ti meravigli della solidarietà nel dolore della Madre col Figlio, più che del dolore del Figlio stesso di Maria? Egli ha potuto morire anche nel corpo, e questa non ha potuto morire con lui nel suo cuore? Nel Figlio operò l'amore superiore a ogni altro amore. Nella Madre operò l'amore, al quale dopo quello di Cristo nessuno altro amore si può paragonare.

Devoti pensieri mariani

Oggi, nella festa della Beata Vergine Maria Addolorata, riporto alcuni pensieri mariani tratti dagli scritti di quel grande devoto della Madonna che fu Sant'Alfonso Maria de Liguori:

* Oh quanti beati non vi sarebbero ora in Cielo, se Maria con la sua potente intercessione non ve li avesse condotti!

* s. Bernardo ci assicura della divina grazia e della salvezza eterna, se noi siamo perseveranti nella devozione a Maria

* la devozione verso la santa Vergine non solo è utile, ma anche moralmente necessaria.

* molto si deve temere della salvezza di taluno che poco stima la devozione verso la Beata Vergine e trascura di procurarsi la sua intercessione; poiché costui, secondo il sentimento di s. Bernardo, si chiude il canale delle grazie alla sua salvezza necessarie

* non v'è alcuno, quantunque scellerato, che Maria non possa salvarlo con la sua intercessione

* oh che morte felice fanno specialmente i devoti della Madre di Dio! Il p. Binetti narrava che essendo andato ad assistere ad un moribondo che era stato devoto della Beata Vergine, egli gli disse: «Padre, non potete credere la consolazione che porta in morte il ricordarsi di aver servito alla Madonna. Ah padre mio, se sapeste qual contento io provo per aver servito a questa madre mia! Io non so spiegarlo».

* Rivelò la stessa Beata Vergine a Santa Brigida non trovarsi al mondo peccatore così nemico di Dio, che se a lei ricorra ed invochi il suo aiuto, non ritorni a Dio e recuperi la sua grazia.

* E' difficilissimo che un'anima perseveri in grazia di Dio e si salvi senza una special devozione alla Madre di Dio; che perciò ella si chiama la Madre della perseveranza.

* Chi ama veramente la Madonna è sicuro del paradiso, come se già fosse in paradiso

Consiglio di rileggere le promesse fatte da Gesù ai devoti dell'Addolorata. Cliccare qui.

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