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mercoledì 3 novembre 2010

Evviva Pio XII, contro le pataccate della propaganda ebraica ...

Sotto il cielo di Roma

Dimenticando che RAI non significa solo Radio Televisione Israeliana (quando disinforma sulla situazione della Terra Santa) ma anche Radio Televisione Italiana, il Rabbino Capo di Roma si è stracciato le vesti per il film televisivo su Pio XII prodotto da Ettore Bernabei, della vecchia scuola democristiana…



Una pataccata propagandistica. Affondo di Di Segni contro Pio XII in tv

 
Un attacco è stato sferrato dal rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, alla fiction Sotto il cielo di Roma di Raiuno dedicata a Pio XII, definita, in un'intervista al mensile Shalom, «una patacca propagandistica, un'opera apologetica». Pronta la replica di Ettore Bernabei, il presidente della Lux Vide, che ha prodotto la trasmissione: «Non è una fiction a senso unico, assolutamente no».

LETTURA ASSOLUTORIA

La preoccupazione del mondo ebraico - il mensile dedica la copertina del numero di novembre alla polemica sollevata dallo sceneggiato - è che un prodotto culturale con un'impostazione storica «carente, piena di errori e imprecisioni», contribuisca a dare una lettura «assolutoria su scelte, vicende e silenzi del papato di Pio XII che sono ancora oggetto di studi e che ancora attendono di essere vagliate alla luce dei documenti non ancora resi pubblici dagli archivi vaticani». «Molto semplicemente direi - ha spiegato Di Segni nell'intervista al direttore di Shalom Giacomo Khan - che questo sceneggiato è una patacca, che persegue una finalità ben precisa, quella di dimostrare l'assoluta bontà di quel Pontefice e la giustificazione politica e morale di tutto ciò che ha fatto. La questione quanto mai controversa non si può esaurire con una discussione rapida e semplificata che finisce con una assoluzione finale scontata e apologetica, senza mostrare tutti gli aspetti e tutti i dati». «Lo dico - ha aggiunto Di Segni - con particolare rammarico personale, avendo collaborato a lungo anni fa con la società produttrice del filmato (la Lux Vide, ndr), che quando produceva film di argomento biblico era molto attenta alle differenti sensibilità. Lo sceneggiato di oggi è invece a senso unico, con l'aggravante di una impostazione storica carente, piena di errori e imprecisioni, con scelte politiche gravi, come ad esempio la rimozione delle responsabilità fasciste».



NON E' UN DOCUMENTARIO

Ettore Bernabei, pur sottolineando di non volere «fare polemica con il rabbino Di Segni», spiega non solo che una qualche reazione dal mondo ebraico era attesa («non potevano essere solidali e plaudenti»), ma sottolinea anche che «si tratta di una fiction, non di un documentario: tutte le opere possono essere imprecise. Tutti quelli che hanno lavorato a questo sceneggiato hanno avuto come obiettivo il rispetto per le vittime innanzitutto e la volontà di ricostruire tutte le vicende. Il film (di cui lunedì sera è andata in onda la seconda e ultima parte, ndr) si svolge su due piani: quello che accadeva in Vaticano e quello che succedeva nel Ghetto ebraico. Abbiamo cercato - aggiunge Bernabei - di osservare la verità storica sulla base dei documenti che si conoscono a oggi e senza guardare la realtà solo dal punto di vista del Vaticano. Mi preme ricordare che la posizione di Pio XII fu quella di salvare ad ogni costo Roma dalla guerra guerreggiata in città. E ci riuscì. Spero che ci venga riconosciuto il rispetto per le vittime - conclude - e per l'intera popolazione ebraica».



Fonte:http://www.corriere.it/spettacoli/10_novembre_01/ebrei-polemica-pio_4281fbf4-e5fc-11df-b5c0-00144f02aabc.shtml

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