Ci avete reso incapaci di volare verso l’Infinito, appesantendoci con la vostra ambiguità e la vostra nuova teologia che ha sbiadito i fondamenti cattolici e distrutto la spiritualità. Imponendoli come princìpi universali, avete sostituito a Cristo e al Vangelo una fede deturpata dall’ecumenismo e dall’egualitarismo, gli sterili dialoghi e la resa incondizionata ai nemici della Chiesa di Roma ovvero tutti gli idoli falsi e bugiardi partoriti dal vostro orgoglio. Siffatto buonismo diplomatico mostra ignavia e tradimento nonché disamore alle anime affidatevi, dalle quali andate rimuovendo l’Immagine autentica del Salvatore di Cui avete quasi vergogna di pronunziare il Nome. Ogni limite, ormai, a causa del vostro quietismo pavido, è stato superato in quanto a malcostume, impurità e violenza, con la furia dell’egoismo devastatore. Eppure, ciechi, vi erigete a guida di altri ciechi sulla via della rovina tracciata dalle vostre innovazioni liturgiche e dottrinali, all’origine delle profanazioni del SS.mo Sacramento che soddisfano chi, incontrastato, vi domina.
Predicate amore e pace, ma né l’uno né l’altra siete in grado di dare al vostro popolo, sempre più confuso e deviato, dal quale per altro pretendete la sudditanza passiva, perché non ammettete critiche e dissensi verso i vostri errori. In voi, infatti, l’elemento di maggiore caratterizzazione sembra essere l’ambizione di potere sulle coscienze che coercizzate con l’obbligo dell’obbedienza, citando a garanzia del vostro operato persino Dio e la Tradizione dei Padri, della quale arbitrariamente sostenete di rappresentare la continuità. Siete, pertanto, la causa primaria dell’attuale corrosione morale e religiosa che, non permettendo più il discernimento dei veri, grandi valori soprannaturali,proietta le masse verso le vanità terrene, di cui proprio voi apparite essere i maggiori estimatori. Nell’affannata sequela del consenso umano, il vuoto materiale vi riempie al tal punto da farvi trascurare l’alta missione alla quale siete chiamati. Non predicate, perciò, il peccato né l’inferno; odiate e perseguitate i santi Sacerdoti non in linea con il vostro relativismo demoniaco, pur riempiendovi la bocca con i nomi di S. Pio da Pietrelcina ed il S. Curato d’Ars, i cui ministeri erano agli antipodi del vostro. Da padri misericordiosi, invece, occultate le nefandezze di certo clero, da voi protetto perché compiacente. Pregate, ossequiosi, con gli imam ed i rabbini ed, obbedienti, rimaneggiate, in funzione delle loro pretese, le Sacre Scritture e la stessa Essenza dell’Altissimo, che da SS.ma Trinità avete trasformato in un indefinito dio di tutti, irenista e consenziente. Ai piccoli insegnate che anche le più nefaste credenze (es. il Woodoo) sono religioni positive con dignità pari a quella Cattolica, come si evince dai testi in uso dalle scuole per l’insegnamento della religione Cattolica, regolarmente approvati dalla C.E.I. Lavorate indefessi alla radicale riforma della Chiesa Santa Apostolica Romana, in nome della libertà di coscienza e di religione, in virtù di un pacifismo di stampo massonico che fa a meno della Verità Rivelata e dunque rende poco credibili le vostre pastorali. Ebbene, che fine ha fatto il Sacerdozio istituito da Cristo Signore? Dove andrete, quando il Supremo Giudice vi chiamerà a rendere conto della fuga di tanti fedeli dal Suo Santo Ovile, allontanati dalla vostra incoerenza? Coraggio: da seguaci della rivoluzione epocale del Vaticano II, avete abolito i Novissimi; quindi, tutti varcherete la soglia del Paradiso! Dove entrerete gioiosi e trionfanti per avere acquistato la consapevolezza di una confessionalità aperta ai segni religiosi degli altri popoli, per la vostra attenzione alla multiculturalità, da cui non potete prescindere in una società in cambiamento, come quella di oggi, per essere acclamati dal mondo quali paladini della giustizia. Peccato che Cristo Signore sia di parere contrario, quando afferma: «Andate per tutto il mondo, predicate il Vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato» (Marco 16:15,16). Che Dio ci salvi da voi, Pastori “dall’identità aperta e matura”
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