Per la maggior Gloria di Nostro Signore cerchiamo persone disponibili ad eventuali Traduzioni da altre lingue verso l'Italiano. per chi si rendesse disponibile puo' scrivere all'indirizzo Mail: cruccasgianluca@gmail.com
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

domenica 21 novembre 2010

Abominio della desolazione :"Roma diventerà la sede dell’Anticristo"... l’ha detto la Madonna a La Salette. Che i cattolici si sveglino e reagiscano contro questa impostura. Domine, miserere nobis!..



La difficoltà maggiore è data dalla questione se il Cattolicesimo e l’Ebraismo possano essere considerate due vie parallele di salvezza o meno; se per un cattolico gli Ebrei si debbano convertire o arrivare al Cattolicesimo, oppure possano o debbano rimanere nella loro religione.
La scelta della seconda soluzione comporterebbe la fine della missio ad Hebreos, difatti affermare il contrario non è assolutamente cattolico e va contro il comando stesso del Signore di convertire tutte le genti al Cristianesimo.



In questi termini, in riferimento al problema teologico, si esprimeva già - non so con quali auspici di soluzione - il Cardinale Etchegaray, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace (e recentemente tornato agli onori della cronaca per la frattura al femore durante l’aggressione al Papa la sera del 24 dicembre 2009):
"Fino a quando la teologia non avrà risposto in modo chiaro e sereno al problema del riconoscimento da parte della Chiesa della vocazione permanente del popolo ebraico, il dialogo ebraico-cristiano rimarrà superficiale ed amichevole, pieno di restrizioni mentali” .


Il Rabbino Riccardo Di Segni poneva, qualche anno fa, la stessa questione in questo modo:
“Il dato che segnalo, è che a 39 anni dalla Nostra aetate (…) non mi è parso di vedere - e sarei lieto se qualcuno mi potesse contraddire - un solo articolo di un cattolico dove si dicesse che i tempi sono cambiati e che un rabbino che si converte al cristianesimo non è più un obbiettivo e un ideale per la Chiesa Cattolica”.


241_KasperTalmud01.jpg - 32195 BytesE ancora, recentemente, Il Card. Kasper ribadiva il medesimo concetto
“Con questo si affronta la questione teologica più fondamentale dell'attuale dialogo ebraico-cristiano: c'è una sola alleanza o ci sono due alleanze parallele per ebrei e cristiani?”




 http://cronachelaiche.blog.kataweb.it/files/2009/04/bagnasco.jpg



Cei Bagnasco ai rabbini


«La Conferenza episcopale italiana ribadisce che non è intenzione della Chiesa Cattolica operare attivamente per la conversione degli ebrei».






Cosi' si esprime Benedetto XVI:
Devo dire che sin dal primo giorno dei miei studi teologici mi è stata in qualche modo chiara la profonda unità fra Antica e Nuova Alleanza, tra le due parti della nostra Sacra Scrittura. Avevo compreso che avremmo potuto leggere il Nuovo Testamento soltanto insieme con ciò che lo ha preceduto, altrimenti non lo avremmo capito. Poi naturalmente quanto accaduto nel Terzo Reich ci ha colpito come tedeschi e tanto più ci ha spinto a guardare al popolo d'Israele con umiltà, vergogna e amore.

Nella mia formazione teologica queste cose si sono intrecciate ed hanno segnato il percorso del mio pensiero teologico. Dunque era chiaro per me - ed anche qui in assoluta continuità con Giovanni Paolo II - che nel mio annuncio della fede cristiana doveva essere centrale questo nuovo intrecciarsi, amorevole e comprensivo, di Israele e Chiesa, basato sul rispetto del modo di essere di ognuno e della rispettiva missione [...]

Comunque, a quel punto, anche nella antica liturgia mi è sembrato necessario un cambiamento. Infatti, la formula era tale da ferire veramente gli ebrei e di certo non esprimeva in modo positivo la grande, profonda unità fra Vecchio e Nuovo Testamento.

Per questo motivo ho pensato che nella liturgia antica fosse necessaria una modifica, in particolare, come ho detto, in riferimento al nostro rapporto con gli amici ebrei. L'ho modificata in modo tale che vi fosse contenuta la nostra fede, ovvero che Cristo è salvezza per tutti. Che non esistono due vie di salvezza e che dunque Cristo è anche il Salvatore degli ebrei, e non solo dei pagani. Ma anche in modo tale che non si pregasse direttamente per la conversione degli ebrei in senso missionario, ma perché il Signore affretti l'ora storica in cui noi tutti saremo uniti. Per questo gli argomenti utilizzati da una serie di teologi polemicamente contro di me sono avventati e non rendono giustizia a quanto fatto.




E per quanto riguarda l'uso del profilattico per i "prostituti ", noi rigettiamo tale tesi come non corrispondente alla morale cattolica, difatti andare a prostitute rimane un peccato grave  (peggio ancora andare "a prostituti"- nel caso dell'omosessualità -  perchè oltre che mortale è anche peccato "contro natura"), come anche è grave fare di mestiere le prostitute. Secondo pensiero: ritenere che l'uso del profilattico sia "un primo passo di moralizzazione" è veramente inconcepibile e assolutamente inefficace  in ambito morale (condiderando che nel caso citato dal Papa di morale cristiana non ce n'è davvero neanche l'ombra):

...Ci può essere un fondamento nel caso di alcuni individui, come nel caso di prostituti maschi che usino il preservativo, quando questo può essere un primo passo nella direzione di una moralizzazione, una prima assunzione di responsabilità, sulla strada del recupero della consapevolezza che non tutto è consentito e che non si può fare ciò che si vuole. Ma non è davvero il modo di affrontare il male dell'infezione da HIV. Questo può basarsi solo su di una umanizzazione della sessualità...

A parte il fatto che più che di "umanizzazione" meglio sarebbe parlare di "cristianizzazione" della sessualità, la quale può avvenire soltanto nel Sacramento del Matrimonio cristiano, unico caso in cui la sessualità umana viene redenta dell'azione salvifica di Cristo Redentore....non si comprende come si possa parlare di moralizzazione e responsabilizzazione in un ambito di peccato mortale, cioè di totale rigetto della Legge di Dio e della Sua azione di Grazia, aggravato dalla componente "contro natura" che, nella sana Dottrina della Chiesa di sempre, viene annoverato fra quei peccati che "gridano vendetta al cospetto di Dio". Uno stato di vita, questo, che si colloca lontano anni luce da ogni parvenza di morale, figuriamoci di "morale cattolica".

La morale cattolica è l'insieme delle regole che insegnano all'uomo come deve comportarsi per vivere secondo Dio, e così realizzare se stesso e raggiungere dopo questa vita la felicità eterna del Paradiso.

8 commenti:

  1. "Ma anche in modo tale che non si pregasse direttamente per la conversione degli ebrei in senso missionario, ma perché il Signore affretti l'ora storica in cui noi tutti saremo uniti."

    Mi dispiace ammetterlo ma tali pensieri sono in rottura sia con la Scrittura sia con la bimillenaria Tradizione della Chiesa.
    Al Sommo Pontefice ricordiamo, con tutto il rispetto, le Parole di Gesù: "mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino agli estremi confini della terra".
    Prima la Giudea e poi il resto, non il suo contrario.

    RispondiElimina
  2. ... Se si vuole amare cristianamente il Pontefice, non bisogna mentire per giustificarlo e così riuscire ad amarlo...bisogna guardare in faccia la realtà, riconoscere i Suoi errori chiamandoli per nome, e poi amarlo lo stesso con l'Amore di Gesù Cristo, come Gesù amava anche chi lo metteva in Croce....amare lo stesso il Papa, pregare per Lui perchè il Signore Gli tocchi la mente ed il cuore. Questo casomai sarebbe VERO PAPISMO, l'unico accettabile, perchè vissuto secondo il Vangelo. A chi riesce a far questo, tanto di cappello! Ma raccontarsi le favolette per indorarsi la pillola... e soprattutto impedire agli altri di parlare apertamente e dire la verità dei fatti, è meschino e da pusillanimi.

    RispondiElimina
  3. Caro Gianluca, sono addolorato per quello che lasci pensare a chi legge...io credo che abbandonerò questo sito... sono un sacerdote aderente alla Tradizione; mi pare che ogni tuo passo sia un velato (o non molto velato) sedevacantismo... mi spiace di cuore, pregherò per te nel Santo Sacrificio, io capisco che tutto quello che dici è verosimile ma sine Traditio nulla salus, senza Pietro ci sono i pareri e le ideologie...Pietro è una garanzia, "le porte degli inferi non prevarranno MAI! ci saranno...ma non prevarranno...ma senza Pietro gli inferi ingannano... ti prego ravvediti. con franca amicizia sperando di conoscerti, ti benedico. don Andrea

    RispondiElimina
  4. Al santo padre e al rev. don Andrea suggerisco di leggere e meditare "la vera carità verso il popolo ebreo" din mons. Landucci.
    Pietro purtroppo, spesso, latita: una botta al cerchio e due alla botte...e la S. Chiesa si va sempre peggio. Don Andrea,non si può difendere l'indifendibile!

    RispondiElimina
  5. Caro Don Andrea,
    ti ringrazio moltissimo della tua promessa di pregare per me con la Santa Messa Tradizionale.
    Per quanto riguarda il mio presunto "sedevacantismo" ti rispondo che io sono "per Pietro" in riferimento al Suo Ministero Petrino, che io riconosco come tale... ma riguardo a "Simone", in quanto uomo fallibile, non mi sento in coscienza di seguire tutto quello che dice, soprattutto quando fa affermazioni contro la vera Dottrina Cattolica. Ti rammento che questa intervista rilasciata in maniera informale, non è da considerare Magistero infallibile della Chiesa.
    Prego per Lui(Simone), affinchè porti a termine, fino alla fine dei suoi giorni, il Ministero Petrino affidatogli dal Re dei re che è Gesù Cristo, dispensatore della Dottrina Cattolica promulgata dalla Chiesa, infallibilmente, con certezza...sino al Concilio Vaticano II.

    RispondiElimina
  6. Caro don Andrea "senza Pietro gli inferi ingannano.." già,già, ma Pietro di fatto non c'è !e' stata tolta ogni autorità dopo il Concilio ed il cardinale Ratzinger ne era tra i cooperatori a ciò. Ora ne prende le conseguenze ben conscio che non viene obbedito più di tanto. Forse per questo si permette di parlar di profilattici e non dei cristiani massacrati e vilipesi nel mondo. Questa è la realtà! Gianluca ha spiegato molto bene che dare il proprio contributo e dire chiare le cose significa POTER amare davvero il Papa. ma vederlo come arbitro sempre infallibile quando cade rovinosamente sulle bucce di profilattico significa non aiutare nè lui nè noi nè la Verità. E' una grande tristezza vedere questo crollo costante della Chiesa ed è un tormento immaginare quante anime sono disperse per questa confusione, ma fingere che tutto vada bene e che il Papa parli sempre a ragion veduta, è una triste illusione da cui allontanarsi. ( ma sarà proprio un prete "tradizionalista"don Andrea o un provocatore ? Mi sorge un dubbio..)

    RispondiElimina
  7. I sedevacantisti sono eretici e scismatici peggio dei modernisti.

    RispondiElimina
  8. Scusate ma se leggete l'epistola ai Galati l'apostolo Paolo é chiaro: il vecchio patto é morto e non c'é salvezza se non nel nuovo sia per i gentili che per gli ebrei.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.