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venerdì 19 novembre 2010

Notizie da Trieste, sull'invasione eretica Neocatecumenale...


CITTA' DEL VATICANO, martedì, 16 novembre 2010 (ZENIT.org).- Papa Benedetto XVI ha ricevuto sabato mattina in udienza privata gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale, gli spagnoli Kiko Argüello e Carmen Hernández e il sacerdote italiano Mario Pezzi. Secondo quanto ha confermato a ZENIT Álvaro de Juana, portavoce del Cammino Neocatecumenale in Spagna, uno dei temi trattati è stato quello della nuova evangelizzazione in Europa, un argomento al quale questa realtà ecclesiale ha sempre dato grande importanza. “Il Pontefice si è mostrato in ogni momento molto contento per l'opera del Cammino Neocatecumenale”, ha affermato de Juana.
Gli iniziatori del Cammino hanno spiegato al Papa l'opera che i neocatecumenali svolgono da alcuni anni in città di Olanda, Germania e Francia – dove la presenza della Chiesa è a volte scarsa – mediante la missio ad gentes. La missio ad gentes è una forma di evangelizzazione che consiste nella implantatio ecclesiae, cioè nell'invio di missionari volontari (in genere due o tre famiglie con i loro figli e accompagnate da un sacerdote) in luoghi decristianizzati, dove la Chiesa è già scomparsa o è sul punto di scomparire. L'Esortazione Apostolica Verbum Domini, pubblicata di recente, allude alla necessità della missio ad gentes nel paragrafo 95, in cui i Padri sinodali ribadivano l'importanza che la Chiesa non si limiti “ad una pastorale di 'mantenimento'”. In questo senso, Kiko Argüello, che stato proprio uditore al Sinodo sulla Parola di Dio, ha spiegato come la pratica del Cammino si rifletta al punto 73 di questa Esortazione, quando si afferma che “è bene che nell’attività pastorale si favorisca anche la diffusione di piccole comunità, formate da famiglie o radicate nelle parrocchie o legate ai diversi movimenti ecclesiali e nuove comunità”.
Un altro dei temi trattati dal Papa e dagli iniziatori del Cammino Neocatecumenale è stata la prossima Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid 2011. Secondo quanto ha spiegato Argüello a Benedetto XVI, più di 200.000 giovani di questa realtà ecclesiale provenienti da tutto il mondo percorreranno itinerari di tutta Europa evangelizzando e realizzando missioni per 10 giorni. Dopo aver partecipato agli atti della GMG di Madrid, assisteranno a un incontro con gli iniziatori del Cammino in cui ci si attende che migliaia di giovani esprimano la propria volontà di consacrarsi a Cristo. “Questi giovani sono frutto della comunità cristiana e, in concreto, di piccole comunità radicate nella parrocchia e che salvano la famiglia”, ha sottolineato Argüello.
I rappresentanti neocatecumenali hanno infine comunicato l'avvio, su richiesta dei Vescovi locali, di tre nuovi seminari diocesani missionari Redemptoris Mater, a San Paolo (Brasile), Bruxelles (Belgio) e Trieste. Con queste tre nuove fondazioni, i seminari Redemptoris Mater nel mondo diventano 78. Queste realtà, dipendenti da ogni Vescovo locale e aperte su sua richiesta, hanno la vocazione specifica di formare sacerdoti per la missione in qualsiasi parte del mondo, in base alla spiritualità propria del Cammino Neocatecumenale. 

Il portavoce spagnolo, nell`articolo di zenit, dice:
"Queste realtà, dipendenti da ogni Vescovo locale e aperte su sua richiesta, hanno la vocazione specifica di formare sacerdoti per la missione in qualsiasi parte del mondo, in base alla spiritualità propria del Cammino Neocatecumenale."
Devo capire che la spiritualità secondo Kiko Arguello entrerà nei nostri seminari diocesani?
Ed ecco le notizie da Trieste.
"Da giugno si sa che il vescovo ha mandato via dal seminario diocesano, una scuola superiore cattolica (l'unica in città), per far posto a un seminario neocatecumenale. Tutto è avvolto da un rigoroso segreto; ma Trieste è piccola, ,e persone sono molto attente alla cosa pubblica e quel che dirò è venuto fuori.
Voci ben informate (anche se ufficialmente c'è il segreto più stretto) dicono che il vescovo si è accordato perchè il 50% dei nuovi sacerdoti resti in diocesi. Questo vescovo, in diocesi da un anno, ha incontrato in primavera tutti i neocatecumenali di Trieste (mi dicono circa un migliaio). Gennarini (il fratello del portavoce ufficiale del Cammino) gli ha presentato il cammino, i numerosi figli ecc. ecc. Poi è stato invitato al seminario di Pola, col quale ci sono commistioni perchè il parroco della Cattedrale di Trieste, neocatecumenale doc, segue quei seminaristi. Il vescovo vi è ritornato recentemente per inaugurare il nuovo anno, concelebrando al modo neocatecumenale, su un grande tavolo, con calici e pane azzimo.
Quest'anno ha scritto una lettera ai fedeli, veramente molto bella, ma c'è scritto in modo chiaro che il cristiano deve "riscoprire il proprio battesimo", altrimenti non può essere un cristiano; linguaggio perfettamente riconoscibile...
Lo avevamo conosciuto come il vescovo più fedele al papa, che abbiamo avuto dal 1975, ma è anche quello che sta spalancando le porte al cammino come nessun altro. D'altra parte è un vescovo che viene dalla curia romana e forse non pensa al dolore di noi triestini al vedere il seminario, voluto dal valoroso mons. Santin, che ha guidato con coraggio la città dalla guerra (=occupazione nazista - Risiera- esodo dall'Istria con l'uccisione di santi sacerdoti) fino al 1975, che viene occupato da arroganti neocatecumenali, al posto di una scuola chiusa all'improvviso e senza motivazioni, mentre i seminaristi della zona di Trieste vengono convogliati ad Udine in quanto effettivamente pochi. Ma non possiamo credere che tutto si giochi sulla quantità piuttosto che sulla qualità! Ovviamente non si può non pensare che oltre ai sacerdoti, il cammino fornirà al vescovo molto denaro, che in una diocesi povera come la nostra sarà utile per i convegni che sono già in programma. Inoltre, la diocesi stessa sarà invasa da nuovi parroci e conseguenti comunità neocateciumenali in virtù del 50% delle nuove ordinazioni.
E dire che il vescovo precedente, pur non fermando il cammino, aveva dato disposizioni che i parroci non potevano essere neocatecumenali. Ora invece non è più così...
Molti fedeli sono andati in crisi a questa notizia. Io finora non ho ancora chiesto udienza. Questo vescovo è la persona più colta e preparata e competente che abbia visto in diocesi. Adesso ho pensato di parlare con un suo collaboratore, che credo non schierato e obiettivo e vedrò come procedere."
Qui finiscono le notizie da fonte più che attendibile.
Ricordiamo che Crepaldi è il vescovo che, in difesa del Papa, scrisse tra l'altro: La situazione è grave, perché questa divaricazione tra i fedeli che ascoltano il papa e quelli che non lo ascoltano si diffonde ovunque, fino ai settimanali diocesani e agli Istituti di scienze religiose e anima due pastorali molto diverse tra loro, che non si comprendono ormai quasi più, come se fossero espressione di due Chiese diverse e procurando incertezza e smarrimento in molti fedeli. [..]". Oggi tuttavia egli sembra non accorgersi che il Cammino neocatecumenale è una Chiesa parallela che risulta posta in prima linea, ma vive un 'altrove' che non si integra mai con la Chiesa 'normale'.
Le parole che seguono emergono dalla rivista diocesana che informa sul 'mandato' recentemente conferito ai catechisti:" Il catechista, così come il predicatore, ha la grande e travagliata responsabilità di preservare la Dottrina cattolica dall’errore. Mons. Crepaldi ha ricordato che questa responsabilità è nata con l’inizio della Chiesa, quando si dovette contrastare la gnosi dei primi secoli dell’era cristiana. Gli gnostici di allora erano un gruppo persuaso di possedere una privata illuminazione. Costoro disprezzavano coloro che vivevano con semplicità la fede nel Signore. «L’intelligenza della fede» fu decisiva, fin da allora, nel contrapporsi all’eresia."
Cosa di più rassicurante? L'ultima lettera pastorale alla Diocesi: "Essere lettera di Cristo a Trieste" è quanto di più edificante e cattolico si possa leggere, riporta anche la preoccupazione esplicita di un Magistero fedele alla "tradizione grande" della Chiesa, con citazioni del Concilio che diventano un crescendo di esortazioni ed affermazioni che si leggono con speranza e che sembrano confermarci e incoraggarci nel nostro 'sentire' cattolico incardinato "al Magistero ed alla Tradizione Apostolica" (espressioni testuali)... ma non possiamo non rimanere ancora una volta disorientati nel constatare dai fatti che stiamo registrando che forse mons. Crepaldi ignora quanto il Cammino nc rifletta e rappresenti la dinamica di discontinuità col Magistero ed una interpretazione, che è divenuta attuazione concreta, di inequivocabile rottura con esso e la non obbedienza al Papa mascherata da proclami di fedeltà e da una morale farisaica... e così egli nei fatti sembra legittimare ciò che a parole combatte. Forse è pensabile che una morale farisaica e famiglie inusitatamente numerose nonché una testimonianza derivante da una presenza aggressiva ed entusiasta, che insieme alla morale è solo una faccia della medaglia, possa far dimenticare o annulli tutte le difformità dottrinali e pragmatiche diffusamente evidenziate?
La lettera pastorale porta scritto anche: "Il primo passo sulla strada della santità è la riscoperta del battesimo...Un primo elemento per lasciar crescere il nostro battesimo è di non stancarci di percorrere il nostro cammino catecumenale, quasi tornando sui banchi dell’asilo o delle elementari quando imparammo le prime nozioni di catechismo. Queste, sufficienti allora per l’infanzia, ora non bastano più. Le uniche cose che sanno e si ricordano della religione cristiana tanti cristiani di Trieste, pur laureati, sono quelle imparate nell’infanzia! Ora, per dar spazio al battesimo, che ci caratterizza come cristiani, non possiamo tralasciare la nostra formazione permanente. Ciò implica che tutti dobbiamo cercare, con la lettura e la meditazione dei Vangeli e del Catechismo della Chiesa Cattolica, di conoscere meglio la nostra fede. Più conosceremo la nostra fede, più l’ameremo e più ancora saremo motivati a testimoniarla nella vita.
Forse non abbiamo evidenziato più che chiaramente -documenti alla mano- quanto il percorso neo-catecumenale che sta entrando sempre più anche nella parrocchie di Trieste, come in quelle di tutto il mondo, è ben diverso dell'autentico catecumenato delle prime comunità cristiane?
Dov'è allora la santa coerenza? Leggiamo quanto di più bello possiamo sentirci dire e farci sperare e poi vediamo anche attraverso le informazioni attendibili che vengono direttamente da Trieste, quanto i fatti smentiscano le parole... Chi ci darà spiegazioni e/o chiarimenti? Quanto vorremmo essere smentiti rispetto ai nostri motivati timori e disorientamenti!

2 commenti:

  1. " ma come così fedele al papa..." "Ma no,lui che sembrava così disposto verso il magistero de Tradizione cattolica..." Sono queste le tante voci che s'odono. Embè? Un altro sedotto dal dio denaro e/o numeri. Per tutti costoro il detto non è "non prevalebunt" bensì, "numeri prevalebunt". Ma si sbagliano e tanto, perchè quando si verranno a considerare i numeri si accorgeranno che i fedeli veri alla sana dottrina saranno forse pochi ma quei pochi faranno un rombo come di tuono. Vada pure avanti il Vaticano in questa ambivalente politica. La perdita di immagine è catastrofica ma ancora non si rendono conto. Soltanto ora con le atrocità e le ingiustizie più plateali nel mondo, contro i cristiani, anche il Papa si è mosso...Ha fatto bene, era ora ! Ma sta sempre cercando di mantenere un "cerchiobottismo" che non si addice ad un Papa. Essere ondivago non ha mai premiato nessuno nella storia umana; ha sempre solo confuso e frastornato i semplici che sono la gran maggioranza. E ciò è male.....Un caro e sincero amico, colto ebreo, mi rivela costernato che non riesce più nemmeno lui a riconoscere il cattolicesimo nella chiesa odierna! Lo dice persino lui che conosce sia l'ebraismo sia il cristianesimo, e col quale ci avventuriamo in lunghi dialoghi colti,che ci fanno amare vicendevolmente per la gioia della Verità; mi rivela scandalizzato che riconosce dalla loro ignoranza i catechisti cattolici inviati dalla diocesi "sua" e gioisce nel parlare con un cattolico "vero" come lui mi identifica.Questa informazione che porto e che intendo darvi significa tanto, poichè esiste dialogo quando due o più hanno una loro identità precisa ed in essa si identificano. Le commistioni "ecumeniste" non producono nulla solo aridità e vuoto. Il "cammino neocatecomunista" ebraizzante è tra queste.

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  2. Espero que todos gostem pois é um novo caminho para a Salvação!!!!!

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