Il Vaticano intervenga solertemente ed energicamente per venire a capo, per fermare, questo ulteriore scandalo.
«Sono un prete 33 anni, vivo vicino a Roma, sono molto discreto, desideroso di una relazione... a 360 gradi!». «Sono un prete della Campania, ho 42 anni e sto cercando qualche prete o religioso per nuova amicizia e altro...», «Sono un prete tedesco e vorrei conoscere altri sacerdoti e coppie gay». I messaggi sono tutti autentici. Qualcuno firmato, molti anonimi. Ma tutti veri. Provare per credere. Basta cliccare www.venerabilis.tk, ed entrare nel forum dove le richieste di contatti sono moltissime. Un link molto particolare. Plurilingue, con il fondo dorato simile a quello ufficiale della Santa Sede. Si definisce il sito della fraternità omosessuale dei preti cattolici. E l'avvertenza a chiunque acceda è chiara: «Ogni commento offensivo contro la Chiesa cattolica romana, contro i suoi sacerdoti omosessuali o contro tutti i cattolici omosessuali fedeli al Magistero della Chiesa Cattolica Romana verrà censurato».
Il sito esiste da anni, è gettonatissimo, le mail arrivano da ogni parte del mondo. E aprono uno squarcio sulle debolezze umane di tanti sacerdoti. Molti sono i giovani con tendenze omosessuali che chiedono contatti attraverso internet: un modo efficace e discreto per fare nuove amicizie. I loro messaggi raccontano un mondo non molto diverso da quello che viene svelato dall'inchiesta pubblicata da «Panorama». Non a caso il servizio giornalistico del settimanale ha provocato molte reazioni indignate, del mondo laico a quello cattolico. Persino la Santa Sede ha parlato di «scandalismo da spiaggia». Ma l'inchiesta ha portato a galla un fenomeno tutt'altro che secondario. Per anni, il Vaticano, ora profondamente indignato, non si è neppure accorto dell’esistenza di un sito dove i preti omosessuali cercano amicizie particolari dentro il sacerdozio, nei seminari. Oppure fuori, tra i laici, che non disdegnano relazioni con i prelati. Racconta un anonimo: «Finalmente! Un sito dove spero di poter incontrare dei preti maturi per poter scambiare oltre a belle parole anche momenti di intimità sani, spirituali e amorevoli. Ho 40 anni e adoro preti anziani, dolci e saggi». Poi c'è il compagno del prete che difende la sua condizione con orgoglio: «Sono fidanzato con un sacerdote da quattro lunghi anni! É eccezionale e da quando mi ha conosciuto, i fedeli lo seguono e ascoltano con più passione e interesse». Altra testimonianza, firmata: «Ho una relazione felice con un sacerdote da parecchi anni. Scrivo per testimoniare che sono in molti i sacerdoti che vivono questa situazione in maniera pulita e senza che questa intralci in nessun modo il loro ministero». Il Vaticano ora dice di voler fare piazza pulita dei preti gay. Ma perché non comincia a spazzar vita il sito di questi fratelli che sbagliano?
Fonte - Il
Giornale.it
Il grave scandalo suscitato dalla pubblicazione su Panorama di alcuni preti gay in atteggiamenti gravemente compromettenti continua a generere polemiche. Ne discutiamo con Monsignor Serafino Sprovieri, Vescovo Emerito di Benevento. Eccellenza che cosa la turba di questa vicenda?: " si tratta di una sofferenza per tutta la chiesa in un tempo già molto difficile. Questa volta non ha senso attaccare la stampa che ha fatto il suo mestiere, certo in modo molto discutibile e con l' intento di ferire la stessa Chiesa, ma questo era da mettere in conto. Sta agli uomini di chiesa compotarsi in modo tale da non cadere in questi tranelli". Il Vicariato di Roma ha diramato un comunicato molto duro: " ha fatto bene ed era ora. Costoro con la loro vita dissoluta e depravata infangano la chiesa, sembrano inseriti in una mentalità pagana e volgare che tollera ed ammicca a queste perversioni, a queste anormalità. I gay che ostentano ...
... la loro diversità e la mettono in pratica, sono perversi, una cosa oscena, la Bibbia é chiara, non ammette repliche: la pratica della omosessualità é una vergogna, causa di esclusione dal Regno dei Cieli e motivo di allontanamento da Dio, motivo per il quale queste cose, a costo di passare per vecchi, superati, retrogradi, vanno dette e denunciate con vigore".
Il Vescovo va più in avanti: " sacerdozio ministeriale e omosessualità non possono coesistere, un gay non ha la mentalità equilibrata, stabile e limpida per poter esercitare questo ministero sacramentale con le carte in regola, motivo per il quale bisognerebbe stare attenti a chi fare entrare nei seminari. Coloro che hanno tendenze gay devono rimanere acasa e non infiltrarsi nei ranghi del clero".
Omosessualità e pedofilia: " certo che le due cose non sono un sinonimo e che non abbiano diretta incidenza. Ma chi commette atti osceni omosessuali da prete é un delinquente canonico, si mette in contrasto sia con la legge naturale che con il diritto canonico e deve essere ridotto allo stato laicale subito e senza alcun indugio. Il prete pedofilo, paradossalmente, non in tutti i casi, é un malato, dunque di lui si deve avere maggior comprensione, rispetto ad un prete gay che é un vizioso, un pervertito che sceglie queste sconcezze spinto da un istinto diabolico e contro ogni scrupolo etico. Sono delinquenti canonici di professione, hanno volontariamente tagliato i ponti con la Chiesa e la sua comunione, la hanno rinnegata, a loro dico: il sacerdozio non é degno di voi, siete mele marce, dunque andatevene via. Si abbia maggior cura nei seminari, perché la Chiesa non ha bisogno di gente come questa, si selezionino meglio i candidati".
Bruno Volpe
Il silenzio complice degli ecclesiastici asserviti al potere, di quelli che non vogliono vedere per non dover prendere provvedimenti, oppure perche ammirati del coraggio di preti omosexche scrivono, oppure per nascondere la loro depravazione diversa ma ugualmente devastante per la Chiesa...Ben per questi motivi Gesù e Sua Madre da anni piangono nelle statue e mostrano un dolore terribile ai veggenti. Se i cardinali e vescovi ancora puliti usassero lo staffile per cacciare i venditori di fede, senza la paura di restare in pochissimi, come fece mons. Lefebvre, le cose andrebbero certo meglio per tutti!
RispondiEliminaAvete rotto il cazzo, voi cattolici siete i malati, malatiii
RispondiEliminatoh,forse si è urtata una "suscettibilità"....altra...
RispondiEliminaLa questione sessuale e il clero è un argomento vasto, delicato, complessissimo. Non possiamo esaurirlo in poche battute o ridurlo, semplicemente, alla questione gay (che è solo un aspetto di molte altre cose).
RispondiEliminaQuello che fa veramente pena, in tutto questo, non è tanto che un prete si scopra gay o che, ad un tratto, senta l'irresistibile desiderio di avere una donna. Quello che fa pena è che la vita sessuale, diverse volte, si pratica ben prima del sacerdozio, in seminario, e non è sentita minimamente in contraddizione con la propria scelta sacerdotale.
Un seminarista finisce per avere rapporti sessuali tra le mura del seminario o fuori di esse e questo non lo fa minimamente dubitare della sua scelta, non lo fa sentire inadatto a quanto sta facendo.
Questo è l'aspetto-base sul quale riflettere, al di là che un uomo così sia gay o etero. Poi, ovviamente, il fatto che sia gay da una particolarità ulteriore a tale discorso, ovviamente.
Il prete che pratica sesso, di nascosto o apertamente, è un uomo che non si riconosce nella missione sacerdotale, come la Chiesa cattolica latina l'ha sempre intesa.
E' un uomo che sovrappone alla figura del prete quella del laico. E', in definitiva, un uomo più laico che prete.
Il prete-gay è un uomo che, spesso, preferisce nascondere la sua identità sessuale dietro la scelta religiosa. Nulla da dire se sa mantenersi casto. Il problema nasce quando la coerenza religiosa manca e, qui, si deve analizzare caso per caso.
Esistono casi estremi - purtroppo non rari - di preti gay che associano alla pratica sessuale simboli o elementi antireligiosi (bestemmie, utilizzo di oggetti cultuali durante il sesso, ecc.). Questi, a mio avviso, sono i casi più pensosi. Sono di sicuro indice di malattia psicologica. E' come se, in quei momenti, traessero più piacere dal fatto di contraddire la loro scelta religiosa.
Su tutti questi casi è necessario che i vescovi riflettano seriamente, svegliandosi dal loro pluridecennale comodo torpore.
Possibile che queste cose oramai le sa pure l'uomo della strada e loro dormono sonni tranquilli?? Poi quando sono svegliati dicono che "non sanno niente". Difficile credergli...