Popolo mio che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato? Dammi risposta.
“Io ti ho guidato fuori dall’Egitto,
e tu hai preparato la Croce al tuo Salvatore.
Popolo mio ...
Perché ti ho guidato quarant’anni nel deserto,
ti ho sfamato con manna,
ti ho introdotto in paese fecondo,
tu hai preparato la Croce al tuo Salvatore.
Popolo mio ...
Che altro avrei dovuto fare e non ti ho fatto?
Io ti ho piantato, mia scelta e florida vigna,
ma tu mi sei divenuta aspra e amara:
poiché mi hai spento la sete con aceto,
e hai piantato una lancia nel petto del tuo Salvatore.
Popolo mio ...
LAMENTI DEL SIGNORE II
Io per te ho flagellato l’Egitto e i primogeniti suoi,
e tu mi hai consegnato per essere flagellato.
Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato? Dammi risposta.
Io ti ho guidato fuori dall’Egitto
e ho sommerso il faraone nel Mar Rosso,
e tu mi hai consegnato ai capi dei sacerdoti.
Io ho aperto davanti a te il mare,
e tu mi hai aperto con la lancia il costato.
Io ti ho fatto strada con la nube,
e tu mi hai condotto al pretorio di Pilato.
Io ti ho nutrito con manna nel deserto,
e tu mi hai colpito con schiaffi e flagelli.
Io ti ho dissetato dalla rupe con acqua di salvezza
e tu mi hai dissetato con fiele e aceto.
Io per te ho colpito i re dei Cananei,
e tu hai colpito il mio capo con la canna.
Io ti ho posto in mano uno scettro regale,
e tu hai posto sul mio capo una corona di spine.
Io ti ho esaltato con grande potenza,
e tu mi hai sospeso al patibolo della croce.
CHIESA E OMOSESSUALITA'
«Sacerdoti e alti prelati nei locali per gay della Capitale: inviti via sms o chat»
Il presidente di Arcigay Roma: fenomeno in calo, ma i sacerdoti omosex alle feste sarebbero una decina
ROMA - Feste e afterhours, solo per preti gay nella Capitale. L'invito viaggia via sms e i locali sono sempre gli stessi. Lo sostiene un esponente di Arcigay: spesso nomi e indirizzi dei locali che ospiterebbero feste private omosex solo per religiosi verrebbero affidati alle chat. Come succede per il meccanismo di convocazione dei rave e per altri raduni esclusivi.
Sarebbero una decina a Roma - stando a quanto dichiara Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay della Capitale - i preti che frequentano gli ambienti gay della Capitale, e tra loro ci sarebbero sacerdoti di diversi ordine e grado, incluse «persone che con il tempo sono diventate vescovi».
ANONIMATO GARANTITO - «Non è un mistero che ci siano preti e sacerdoti che a Roma frequentano ambienti e locali gay - spiega Marrazzo - ma ovviamente si tratta di feste private. E comunque di certo non condanno tutto questo». Sms e chat garantiscono anonimato ed esclusività.
Di questi locali, i cui nomi si tramandano con un discreto passaparola, qualcuno gravita dalle parti della gay-street, via di San Giovanni in Laterano, altri dalle parti d Testaccio. Come il «69», frequentato ritrovo per feste in tema e solo per gay. E secondo Marrazzo al Gay Village, a Roma, una delle manifestazioni all'aperto più grande d'Italia - con discoteche, un ciclo teatrale, una rassegna di film -, la privacy è d'obbligo anche perchè «quando vengono certo non vestono la tonaca».
CACCIA ALLE STREGHE - Il fenomeno sarebbe comunque in netto calo, anche se «qualche seminarista viene a ballare al Parco del Ninfeo, ovviamente in incognito perchè il Village è sempre sotto i riflettori». I preti gay sarebbero numerosi «ma soprattutto con altri papi perchè Ratzinger ha condotto una campagna da caccia alle streghe, confondendo omosessualità e pedofilia», sostiene Alessio De Giorgi, direttore di gay.it.
Marrazzo racconta invece che lo scorso 2 luglio, alla vigilia del Gay Pride della Capitale, il sacerdote francese di cui fa riferimento un'inchiesta del settimanale Panorama potrebbe «essere stato al locale "69", nel quartiere Testaccio, dove spesso si organizzano afterhours per omosessuali», intorno alle 5 del mattino. Questo locale rientrerebbe nel giro di locali dove si organizzano feste per religiosi gay.
CONVOCATI VIA WEB - Per Marrazzo, invece, «il Gay Village è un posto sicuramente poco frequentato da sacerdoti gay soprattutto della zona, visto che spesso ci sono fotografi ed è un posto al centro dell'attenzione. Per loro ci sarebbe poca discrezione». Ma gli appuntamenti si ottengono anche in chat: attraverso il sito www.gay.it o la chat di Venerabilis, il web-site con dominio turco della sedicente "Fraternità omosessuale dei preti cattolici romani".
Già nella home page del sito si sottolinea di essere «per e con la Chiesa Cattolica Romana e dalla parte del santo Padre», e di voler essere di «aiuto ai sacerdoti, ai religiosi e ai laici "omosensibili" che si sforzano di vivere la ricchezza della vita umano-cristiana consapevoli dei propri limiti». La policy è chiara e prende le distanze dalla «lobby gay» e dalle associazioni italiane che fanno riferimento alla comunità lgbt. Ma il punto forte sono i chatters che chiedono se sei un sacerdote e se vuoi «dialogare con serenità e pace in chat»...
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Incommentabili le parole di questo pervertito del presidente dell' Arcigay di Roma, che Dio abbia pieta' di lui........
Ancor più terribile ed esecrabile il silenzio di parte di Chiesa su queste abominazioni.Il silenzio ed il lasciar perdere sono le priorità del buonismo episcopale odierno ove si "tace per non compromettere" mentre non si accorgono che è tutto molto più compromesso e devastante poichè forse hanno la mente accecata dal potere, non hanno più libertà nel conoscere il proprio dovere di pastori.
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