Segnalato da Domenico Falbo
7/7/2010

Roma, corso per avvicinarsi ai giovani

Animazione vocazionale per suore” così si chiama il corso organizzato a Roma dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose del Regina Apostolorum. L’incontro internazionale prevede sette giorni di preghiera, ascolto, dialogo, e condivisione di esperienze ma anche l’approccio, per le religiose, a cosmetici e alcolici. Gli organizzatori spiegano che è necessario per la nuova evangelizzazione, “dare speranza ai giovani” avvicinandosi al loro mondo.
Le religiose di certo non si daranno alla bella vita, solo cercheranno di comprendere meglio l’universo dei più giovani. Le suore di tutto il mondo si riuniranno a Roma per una settimana per diventare “animatrici dei giorni nostri”. Il Concilio Vaticano II ha sottolineato la necessità di un “impegno universale di tutti gli uomini e le donne di buona volontà, laici e consacrati, per una nuova evangelizzazione”.

Gli organizzatori del corso spiegano che tra ombretti e cocktail, le religiose “consacrate dallo Spirito, faranno arrivare all’intera società il messaggio sempre attuale della salvezza di Cristo, attraverso il carisma proprio di ogni congregazione”. Tra i temi trattati nel corso: da Internet al convento; promotori vocazionali tra i cosmetici e i pub; le qualità essenziali dell’animatrice vocazionale; capire la ragazza dei nostri giorni; ridare la speranza; natura, finalità e ostacoli nella pastorale vocazionale; la direzione spirituale; i sacramenti e la preghiera.

Suore reclutate tramite web

21/7/2010

Roma, funziona il blog di Suor Elvira

Le vocazioni, anche tra le suore, sono in forte calo e così per trovare novizie ci si affida ad internet. Sorella Elvira de Witt ogni anno “recluta” almeno due ragazze grazie al suo blog in cui racconta la sua esperienza di vita. Suor Elvira faceva la cantante lirica prima di ricevere la “chiamata” e certamente il suo carisma è l’elemento di presa per attirare e accompagnare possibili novizie verso una scelta così importante.
Il compito di suor Elvira è davvero complesso visto che in 15 anni il calo di vocazioni tra italiane è stato notevole. Così nell’Ateneo Pontificio, l’Istituto superiore di Scienze religiose è anche una delle relatrici di un seminario che ha come obiettivo non solo quello di reclutare nuove giovani, la comunità di religiose è molto invecchiata, ma anche di riuscire a rimettersi al “passo coi tempi” per non perdere il polso della società e degli adolescenti soprattutto.
Gli stessi conventi hanno chiesto l’aiuto dell’Ateneo per tentare di rimediare alla penuria di nuove entrate. Così German Sanchez, direttore dell’Istituto, ha dato vita ad una serie di incontri e seminari per formare le nuove “animatrici religiose” che vadano tra i giovani a trovare novizie. I “promotori vocazionali“, come racconta Repubblica, dovranno imparare ad essere fieri del proprio ordine, avvicinarsi ai giovani nei loro luoghi di incontro, capire l’adolescenza ed aiutare le famiglie e i fidanzati a comprendere la scelta di seguire la propria vocazione.
L’aria di rinnovamento tra i diversi ordini monastici sembra essere l’unica soluzione al rischio di veder svuotate abbazie e monasteri del nostro paese.

meditazione DEL CARDINALE JOSEPH RATZINGER via Crucis del 2005

Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio. Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Quanto poco rispettiamo il sacramento della riconciliazione, nel quale egli ci aspetta, per rialzarci dalle nostre cadute! Tutto ciò è presente nella sua passione. Il tradimento dei discepoli, la ricezione indegna del suo Corpo e del suo Sangue è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore. Non ci rimane altro che rivolgergli, dal più profondo dell’animo, il grido: Kyrie, eleison – Signore, salvaci (cfr. Mt 8, 25).