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venerdì 30 luglio 2010

Cammino Neocatecumenale i distruttori del Sacramento della Confessione..2° parte

 Carmen e Kiko, eretici fondatori della setta Neocatecumenale....



Tratto dal libro di Don Elio Marighetto I SEGRETI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE 
2° PARTE.......

LA CONFESSIONE ACQUISTA UN SENSO MAGICO
UN UOMO TI PERDONA I PECCATI
NON C’E’ BISOGNO DI ASSOLUZIONE
BASTA CHE TI SENTA IN COMUNIONE COI FRATELLI




“Con il Concilio di Trento, e dal XVI al XX secolo tutto rimane bloccato. Appaiono i confessionali, queste casette sono molto recenti. La necessità del confessionale nasce quando si comincia a generalizzare la forma della confessione privata, medicinale e di devozione portata dai monaci… Chi mette i confessionali dappertutto è San Borromeo. Con dettagli che riguardano anche la grata… Adesso comprendete che molte delle cose che diceva Lutero avevano fondamento”(OR, p. 174).
“Ma a Trento si punta tutto sulle essenze, sulla efficacia, e si perde di vista il valore sacramentale del segno. Per questo è lo stesso fare la comunione col pane o con l’ostia che non sembra più pane ma carta, che il vino lo beva uno solo o che lo bevano tutti perché essenzialmente il sacramento si realizza lo stesso.
“Si vedrà dunque molto l’efficacia del sacramento della penitenza per perdonare i peccati e l’assoluzione diventa un assoluto. Così la confessione acquista un senso magico in cui l’assoluzione di per se sola è sufficiente a perdonare i peccati. L’assoluzione ti perdona i peccati e tu resti tranquillo.
“Così abbiamo vissuto la confessione: per l’efficacia assoluta del sacramento si perde di vista il valore sacramentale che è quello che ti fa capace di ricevere questo perdono. Questo passa in secondo piano rimanendo in primo piano e come essenziale il semplice confessare i peccati e ricevere l’assoluzione. La confessione si trasforma in qualche cosa di magico o privato e questo dura fino ai nostri giorni. E’ giunta fino a noi una concezione legalista del peccato, per la quale non importa tanto l’atteggiamento interiore, quanto il confessate esternamente e dettagliatamente tutti i peccati d’ogni tipo. E’ una visione individualista del peccato, completamente ‘privata’. La Chiesa non compare da nessuna parte ed è un uomo che ti perdona i peccati. “Ora potete capire perché questa pratica, oggi, è totalmente in crisi. Per questo la chiamiamo confessione. Non appare da nessuna parte il processo penitenziale né il processo sacramentale. Per questo, e anche perché l’umanità oggi cammina verso visioni sociali e comunitarie del peccato e non legaliste e individualiste, capite come la pratica della confessione sia in crisi. E per questo la gente si comunica tranquillamente senza confessarsi” (OR, p. 175).
“Molti pensano… visto che la confessione personale è odiosa,… ci fossero assoluzioni generali… E per questo non crediate che sia una cosa nuova, perché già Pio XII concesse di dare assoluzioni generali, durante la guerra, a tutti i soldati. I grandi liturgisti dicono che è stato una fortuna che questo non si sia imposto perché avrebbero distrutto completamente la penitenza, rendendola ancora più magica. Perché il valore del rito non sta nell’assoluzione, visto che in Gesù Cristo siamo già perdonati, ma nel rendere l’uomo capace di ricevere il perdono che è ciò che vuole il processo catecumenale ed il processo penitenziale della Chiesa primitiva” (OR, p. 176).
“Uno si sente perdonato nel profondo, quando si sente in comunione con i fra-telli. Per questo è importante l’abbraccio di pace… quello che noi facciamo è recuperare a poco questi valori del sacramento della Penitenza, facendo però ancora la confessione privata che è tuttora in uso” (OR, p. 177).
Per Carmen il valore della Penitenza sta nel rendere capaci di ricevere il perdono! Ora capisco perché partecipando alle Penitenziali dei NC mi sentivo far prediche sul peccato e sulle “basse passioni”, ma poche ammissioni di colpa. Ecco il risultato delle catechesi sulla Penitenza: tutto si riduce a sensazione psicologica indotta, per giunta, dalla Comunità che ti fa sentire in colpa e attraverso la Comunità ti fa ricevere il perdono!!! (in modo che “la gente si senta perdonata, si senta in pace”). Ma Carmen raccomanda: “Non dite nulla alla gente di tutte queste cose, semplicemente rivalorizzate il valore comunitario del pec-cato, l’indole sociale, il potere della Chiesa e tutte queste cose”. Per Carmen, dunque, tra le “espressioni che esplicitano sacramentalmente il perdono dei peccati e lo realizzano”, la confessione privata è destinata a scomparire, perché “tutto cammina evolvendosi” (OR, p. 177).
Da ciò si deduce che quando tutta la Chiesa sarà davvero convertita non ci sarà più bisogno della confessione!?! 


...Continua.....

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