( Questo riguardo all‟atteggiamento nuovo da tenere nei confronti del modernismo e delle dottrine perniciose, in particolar modo quella protestante, peraltro già condannate dal Santo Concilio di Trento e da Pio IX nel Santo Concilio Vaticano I ) Senza contare l‟atteggiamento superficiale, privo di ogni Sapienza Divina, che si ebbe nei confronti della stessa Santità di Dio presente nella persona di San Pio da Pietrelcina, proprio in questo determinato periodo storico. Lo stesso San Pio, alla domanda su chi fossero, secondo lui, i Neocatecumenali rispose: “Sono i nuovi falsi profeti.” Questa parole che sono state espresse all‟inizio del Concilio, hanno pesato e pesano ancora oggi sulla Chiesa più degli stessi documenti ( sacrosanti ), emessi alla fine dello stesso. Queste furono - a nostro parere - parole nefaste, perché grazie a questo cambiamento di pensiero nella Chiesa Cattolica sono entrati i lupi che hanno infestato la sana Dottrina Cattolica. Questo atteggiamento è stato utilizzato da persone probabilmente poco preparate sulla Vera Dottrina Cattolica, ma anche da persone che con una malizia deliberatamente luciferina, hanno interpretato e attuato in maniera volutamente erronea i documenti del Concilio Vaticano II, e di queste ultime gli iniziatori del movimento Neocatecumenale, portatori di un eresia nuova e antica, sono i degni figli. Questo nuovo atteggiamento ha permesso alla dottrina protestante di penetrare dentro i seminari Cattolici compromettendo la sana formazione della nuova generazione Sacerdotale. Difatti lo stesso sconcertante Paolo VI subito dopo la fine del Concilio disse: “«Da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio». C‟è il dubbio, l‟incertezza, la problematica, l‟inquietudine, l‟insoddisfazione, il confronto. Non ci si fida più della Chiesa; ci si fida del primo profeta profano che viene a parlarci da qualche giornale o da qualche moto sociale per rincorrerlo e chiedere a lui se ha la formula della vera vita. E non avvertiamo di esserne invece già noi padroni e maestri. È entrato il dubbio nelle nostre coscienze, ed è entrato per finestre che invece dovevano essere aperte alla luce. Dalla scienza, che è fatta per darci delle verità che non distaccano da Dio ma ce lo fanno cercare ancora di più e celebrare con maggiore intensità, è venuta invece la critica, è venuto il dubbio. Gli scienziati sono coloro che più pensosamente e più dolorosamente curvano la fronte. E finiscono per insegnare: «Non so, non sappiamo, non possiamo sapere». La scuola diventa palestra di confusione e di contraddizioni talvolta assurde. Si celebra il progresso per poterlo poi demolire con le rivoluzioni più strane e più radicali, per negare tutto ciò che si è conquistato, per ritornare primitivi dopo aver tanto esaltato i progressi del mondo moderno. Anche nella Chiesa regna questo stato di incertezza. Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. È venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza. Quindi, dopo questa piccola introduzione, ci si chiede con un certo dolore spirituale, cosa ci facessero 9 Cardinali, 170 Vescovi, oltre a 54 Rettori di Seminari Redemptoris Mater, (cosa che conferma il fatto risaputo da tutti che dentro questi seminari comandano i Neocatecumenali e non i Vescovi ) al cospetto di Kiko Argüello, Carmen Hernandez e Padre Mario Pezzi nella Domus Galileae da lui fatta costruire con i soldi di tanti fedeli ignari e ingannati, con i soldi di una donna americana miliardaria e con i soldi di un organizzazione mondiale (stranamente senza nome), per “riflettere” sulla nuova evangelizzazione del Vecchio Continente? Ma questi Cardinali e Vescovi hanno letto le tremila pagine delle catechesi eretiche del Cammino Neocatecumenale? Sono al corrente di quante famiglie hanno rovinato economicamente e spiritualmente? Sono al corrente dei numerosissimi casi di suicidio avvenuti dentro questo presunto dono dello Spirito Santo? Allora perché vi aderiscono ugualmente?
Le risposte possono essere due: o grazie al 25% dei soldi raccolti durante ogni passaggio del Cammino Neocatecumenale, che notoriamente vanno ai Vescovi, oppure più semplicemente perché c‟è un‟ adesione cosciente alla dottrina eretica di Kiko Arguello, che comporta una partecipazione alle nefandezze che questo movimento compie da più di quaranta anni. Questa è la dichiarazione delirante e cristianamente offensiva che i Cardinali ed i Vescovi, convenuti alla Domus Galileae, hanno fatto congiuntamente dopo questa convivenza: “Nel luogo dove Gesù proclamò le Beatitudini e da dove inviò gli Apostoli per la missione universale, noi vescovi riconosciamo con gratitudine che, tra le numerose grazie concesse dallo Spirito Santo alla Chiesa del nostro tempo, il Cammino Neocatecumenale rappresenta, con il suo itinerario di iniziazione cristiana, un carisma potente per rafforzare lo slancio missionario che sorge dalla rigenerazione battesimale e dare una risposta alla situazione drammatica della scristianizzazione dell’Europa”. “Dichiariamo che l’avvenire del Cammino Neocatecumenale dipenderà per gran parte dall’amore paterno con il quale noi vescovi accoglieremo questo carisma, accompagneremo da vicino i Seminari Redemptoris Mater e incoraggeremo le famiglie tanto preziose delle Comunità Neocatecumenali, inserendole sempre di più nella vita delle Chiese locali”. Il Signore Gesù 2000 anni fa‟ predicò le Beatitudini santificando con la Sua presenza questo Monte, invece 2000 anni dopo di esse, sullo stesso sacro Monte è stata sottoscritta la menzogna. Questa dichiarazione congiunta, seppellisce la Verità, seppellisce le sofferenze di tante persone con la vita rovinata dalla dottrina di Kiko, seppellisce il sangue versato di tante persone che si sono suicidate nel Cammino Neocatecumenale, ma abbiamo in noi una speranza ed una certezza: Dio non seppellisce niente e terrà conto di tutto, anche di questa dichiarazione. E ancora ci si chiede, come sia possibile che 170 Vescovi e 9 Cardinali si riuniscano e celebrino l‟Eucaristia con i Neocatecumenali attorno ad una mensa non Consacrata? Come è possibile che dei Pastori della Chiesa non ardano di zelo per il Signore e celebrino la Santa Messa in una sala piena di segni esoterici, a partire dal soffitto, avvallando e dando autorevolezza non a parole ma con i fatti, a tutte le eresie sopracitate di Kiko Arguello e dei suoi seguaci? E come è possibile che questi autorevoli Consacrati, prima ancora che Lei prenda una decisione a riguardo ai Neocatecumenali, si riuniscano al cospetto di Kiko Argüello, Carmen Hernandez e Padre Mario Pezzi, facendo intendere soprattutto con questa dichiarazione congiunta, che il Papa avvalli le eresie di codesti personaggi, per poi utilizzare Il Cammino neocatecumenale per “rispondere” alla scristianizzazione preoccupante dell‟Europa? E come è possibile che nessuno si sia chiesto come mai il Primo Ministro Israeliano abbia concesso dei privilegi ai Neocatecumenali di costruire questi templi, in un momento in cui la Chiesa è in grande difficoltà per ottenere i suoi diritti e attuare l'"Accordo fondamentale" con lo Stato d'Israele? Che tipo di intreccio ci può essere tra i Neocatecumenali e gli Ebrei? L‟articolo di giornale del 27 gennaio 2004 (che metteremo in allegato) scritto su "il Foglio" da Giuseppe Gennarini, giornalista che scrive periodicamente sul giornale dei Vescovi, “l‟Avvenire”, (costui è Neocatecumenale, catechista Itinerante “anziano” e facente parte della ristretta cerchia dei cosiddetti “Dodici Cefa”, cioè possibile successore di Kiko Arguello alla guida del movimento e infine Responsabile Del Cammino Neocatecumenale per gli Stati Uniti d‟America), è esauriente e molto illuminante. Lo stesso Kiko e i suoi catechisti predicano insistentemente la cosiddetta “Sapienza di Israele” e il “Talmud”, asserendo che per avere un Battesimo efficace bisogna “riscoprire le radici Ebraiche”. Riguardo alla “Sapienza di Israele” riportiamo una esperienza personale:
Nel 2002 il Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma Sig. Di Segni, venne a Terni, invitato da Sua Ecc. Mons. Vincenzo Paglia, per tenere una conferenza sul Midrash.
Al momento del dibattito, dopo circa due ore, un Sacerdote della diocesi gli rivolse la seguente domanda: “Dopo 2000 anni, come vi ponete voi Ebrei nei confronti della figura di Gesù Cristo? Ci fu un momento di imbarazzo, poi la risposta del Di Segni arrivò secca e decisa: “Per noi è ancora un dissidente” (che nel linguaggio ebraico significa : “per noi è ancora un eretico”. Noi solennemente davanti a Dio, rifiutiamo e rigettiamo questa “Sapienza di Israele”. Le ricordiamo che lo stesso Di Segni ha pubblicamente criticato la Preghiera di Intercessione che si recita il Venerdì Santo per la conversione degli Ebrei. Questo a conferma di ciò che disse San Paolo, quando definì “spazzatura” tutto quello che aveva appreso dalla tradizione ebraica e tenuto in gran conto nella sua vita, prima di aver incontrato personalmente Gesù ed aver compreso Chi Egli è. Aggiunse del resto che “un velo” è stato posto sugli occhi di Israele fino alla fine dei tempi. E che ci faceva il Rabbino Di Segni all‟Inaugurazione della cosiddetta “Biblioteca” della Domus Galileae, dove i Neocatecumenali, con Kiko in testa, hanno danzato in circolo con molti altri Rappresentanti del mondo ebraico, attorno alla Torah, intronizzata solennemente in forma di rotoli antichi con tanto di drappo in velluto ricamato, come unico simbolo cristiano della Parola di Dio ? Questo lo affermiamo con certezza: che se avessero proposto agli ebrei di danzare intorno ai Santi Vangeli, che nel Talmud sono chiamati “ I libri maledetti”, questi sarebbero sicuramente fuggiti scandalizzati ed offesi. E come potrebbe Kiko spiegare, in merito alla “Sapienza di Israele”, il rifiuto che ha subìto una comitiva di Vescovi austriaci a cui è stato recentemente impedito di visitare il Muro del Pianto, con la spiegazione secondo cui la Croce che essi portavano al petto offendeva la nazione ebraica? Questa è la “Sapienza di Israele”: essi sono nemici della Croce di Cristo.
Leggiamo sul sito neocatecumenale Catechumenium
http://www.catechumenium.it/default.asp?cod=&t=21&dett=2137&pag=0
25 marzo 2008 - 300 Vescovi europei si riuniscono in Galilea. Alla Domus Galilaeae per affrontare le sfide della nuova evangelizzazione dell'Europa. [vedi]
Pubblichiamo dal servizio di Radio Vaticana di oggi 1 aprile, che riprende le notizie del 28 marzo scorso con roboante propaganda, quasi che si sia trattato di un evento di gran lunga più importante del sinodo dei vescovi - sede naturale per discutere di questi problemi - e pubblica la seguente dichiarazione dei Vescovi:
Vorremmo innanzitutto vedere quanti Vescovi hanno realmente aderito in questi termini o non si sia trattato, invece, di uno spot degli addetti stampa NC, invitandovi a continuare a leggere le considerazioni fatte in precedenza, valide anche e soprattutto dopo una notizia simile... la cui "portata" è comunque da ridimensionare rispetto all'enfasi con cui viene data, dal momento che il Papa sembra non si sia ancora pronunciato sugli statuti scaduti e sulla persistente disobbedienza. Inoltre, ci stupisce quella che ci appare come una vera e propria offensiva "mediatica" - guardando infatti al coro unanime delle testate coinvolte: Avvenire, Zenit, Radio Vaticana - tanto più sconcertante quanto più è evidente e prolungato il silenzio pieno di prudenza della Santa Sede. Anche se l'autorevolezza dei media nominati rischia di dare il crisma di ufficialità a qualcosa che tutto ci sembra tranne che ufficiale: la solita tattica del "fatto compiuto" che diventa norma? L'ennesimo, questa volta più eclatante, tentativo di forzatura?
“Nel luogo dove Gesù proclamò le Beatitudini e da dove inviò gli Apostoli [La Tradizione colloca il Monte delle Beatitudini in un luogo diverso - ndr] per la missione universale – si legge - noi vescovi riconosciamo con gratitudine che, tra le numerose grazie concesse dallo Spirito Santo alla Chiesa del nostro tempo, il Cammino Neocatecumenale rappresenta, con il suo itinerario di iniziazione cristiana, un carisma potente per rafforzare lo slancio missionario che sorge dalla rigenerazione battesimale e dare una risposta alla situazione drammatica della scristianizzazione dell’Europa”. “Dichiariamo – proseguono i presuli - che l’avvenire del Cammino Neocatecumenale dipenderà per gran parte dall’amore paterno con il quale noi vescovi accoglieremo questo carisma, accompagneremo da vicino i Seminari Redemptoris Mater [vedi] e incoraggeremo le famiglie tanto preziose delle Comunità Neocatecumenali, inserendole sempre di più nella vita delle Chiese locali”.
Ecco, un'altra fonte:
La cappella per l’adorazione del Santissimo è inserita all’interno di un moderno complesso architettonico, comprendente 20 cellette e un colonnato formato di sette colonne con archi che rappresentano i Sacramenti.
È sovrastata da un complesso scultoreo in bronzo realizzato da Kiko Argüello che rappresenta il sermone della montagna: Cristo con i 12 apostoli proprio sul monte in cui il Signore pronunciò il discorso che è il cuore del cristianesimo.
Ci siamo già espressi sul fatto che comunque la "portata" dell'evento è da ridimensionare rispetto all'enfasi con cui viene data, dal momento che il Papa sembra non si sia ancora pronunciato sugli statuti scaduti e sulla persistente disobbedienza del Cammino alle sue direttive e che comunque ancora una volta mette tutta la Chiesa di fronte al "fatto compiuto" - ripetiamo scorretto anche formalmente - perorato e "sponsorizzato" dai "soliti noti" vescovi loro favorevoli, di una "evangelizzazione" dell'Europa che in realtà sarebbe diffusione del Cammino NC e non della Chiesa, per le ragioni ben note...
A proposito dell'evento di cui si dà notizia, ciò che ci rende molto ma molto perplessi è il rischio di strumentalizzazione da parte del Cammino di una "Pratica" come quella dell'Adorazione per tanti anni irrisa e da cui gli adepti erano distolti come da un sentimentale devozionismo, ora fin troppo ostentata, anche se in contrasto - per chi conosce la realtà vera e non quella sbandierata con enfasi davvero sospetta - con la visione teologica che l'iniziatore trasmette dell'Eucaristia... (Presenza del Signore intesa luteranamente come "transignificazione" (sue testuali parole) e non "transustanziazione").
Questo può apparire un discorso cui i 'piccoli' possono ritenersi estranei, ma purtroppo non risultano estranei a quello che interiorizzano e alle conseguenze spirituali che ne ricavano! È di questo che i vescovi dovrebbero preoccuparsi non poco!
Abbiamo appreso da Avvenire di ieri, 29 marzo, che i partecipanti al convegno (170 vescovi + 9 cardinali) sono stati salutati da un telegramma del segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, che recava i saluti e la benedizione di Benedetto XVI. Se la notizia è autentica, questa benedizione che darebbe il via all'evangelizzazione neocatecumenale dell'Europa, sembrerebbe avallare un cammino eretico, dai metodi discutibili, ormai pesantemente infiltrato nella chiesa con le sue ritualità anomale nelle quali, pur ripreso dal Papa, persiste...
Inoltre noi sappiamo a che prezzo quelle famiglie evangelizzano. I vescovi sanno solo quello che dicono nelle testimonianze durante le convivenze, quando il clima di euforia e di il love bombing ti fa vedere tutto bello. Quella neocatecumenale non è evangelizzazione in senso proprio: è solo uno sbandierare valori forti, dicendo in maniera convincente, cose che i nostri vescovi non sanno più come dire. Ma dopo l'annuncio c'è l'aberrazione dei metodi e del reale nutrimento che non è garantito dalle Verità portanti della nostra Fede, perché esse non hanno spazio negli insegnamenti e nelle prassi NC... Il prezzo che la chiesa dovrà pagare è accettare al suo interno una forma di ateismo religioso. In questa nuova missio ad gentes non ci sono chiese parrocchiali: ogni sacerdote, formato con i metodi del Cammino, ha nella sua casa una cappella. Le chiese locali resteranno comunque vuote. E in ogni caso sorgeranno nuove Comunità NC che non saranno mai una realtà 'ecclesiale', ma solo ed esclusivamente Cammino neocatecumenale anche se si definisce Chiesa.
Un dato che possiamo riportare e che i NC ovviamente non pubblicizzano affatto è che la percentuale delle famiglie in missione "pentite" (nel senso che abbandonano la missione) è altissima. Questo dato, che è tenuto nascosto, dovrebbe suscitare seri interrogativi sulle modalità di reclutamento per le missioni e chiamate vocazionali NC e anche far rivedere la reale portata dei "numeri" in tema vocazionale che trionfalisticamente vengono sbandierati.
In questo momento di relativismo e confusione, che è iniziato ben prima del concilio, i vescovi si sono appoggiati ora alla politica, ora ai movimenti, ora alla scuola cattolica, sperando di formare una classe dirigente cristianamente orientata. Temiamo che alla Chiesa oramai non interessino altro che i numeri: i neocatecumenali fanno proseliti e portano soldi; cosa volere di più? Quel che succede realmente dopo, anche se denunciato in tutte le salse, non interessa. Speriamo solo che a questo punto si riesca in qualche modo (che non riusciamo neppure ad immaginare) a portare questo e gli altri movimenti più o meno tendenti al protestantesimo alla vera unità con tutti gli altri fedeli...
Quanto al CNC non è di certo la soluzione ai mali della Chiesa secolarizzata. Esso è una proposta di rimedio non solo illusoria ed effimera a causa delle conseguenze che provoca, ma anche profondamente distruttiva perchè mutagenica e generatrice di disordine rispetto all'integrità della fede cattolica. Ma ciò non sembra per nulla chiaro a tanti prelati e porporati che accorrono al canto delle sirene del capo del neocatecumenato. Il guaio è che allorquando si prenderà infine coscienza di ciò, saranno stati prodotti abbastanza danni da ottenere l'effetto opposto a quello sperato, oltre a richiedere chissà quanto tempo e risorse per riparare i danni alla Chiesa e alla fede...
In ogni caso l'avallo del Papa di cui sopra, se autentico, potrebbe mettere a tacere la voce dei credenti che attendevano con ansia una parola definitiva del Santo Padre su questo grave problema che ha già spaccato la Chiesa in due: guardiamo in faccia la realtà che purtroppo al momento appare questa... il resto è nelle mani del Signore... e a questo punto ci sentiamo stranieri in quella che da sempre consideravamo la nostra Chiesa cattolica... ora sta assumendo sembianze sempre più vicine ai protestanti o suggestioni gnostiche e giudaizzanti... eppure il Papa dà insegnamenti limpidi e profondi e meravigliosi; ma cogliamo una strana schizofrenia o scollamento come lo vogliamo chiamare, tra il Magistero del Papa e il comportamento ecclesiale... dipendesse dal famigerato art. 22 della Lumen Gentium, evidentemente davvero rischioso per il Primato... Gira che ti rigira, la radice di tutti i mali appare sempre nel Concilio... strana continuità!
Vescovi Europei celebrano alla Domus notare la Channukkià al posto della Croce sulla 'mensa' |
Il centro accoglie anche le comunità neocatecumenali al termine del loro cammino di formazione cattolica che prevede un pellegrinaggio nei luoghi santi.
Questo incontro di circa 300 (in realtà sono stati 160 + 9 cardinali, molti comunque -ndr) Vescovi europei è svolto con un carattere di convivenza e il tema principale è la presentazione dell'esperienza del Cammino neocatecumenale, legata soprattutto alla nuova evangelizzazione, secondo il mandato di Giovanni Paolo II consegnato a tutta la Chiesa nell'anno giubilare.
In particolare i Vescovi analizzeranno il processo di formazione cattolica (!?) impartito dal Cammino neocatecumenale in riferimento all'evangelizzazione dell'Europa davanti al laicismo e al relativismo che ne guidano il percorso culturale in questi ultimi anni, e come fronteggiare questi fenomeni partendo dall'annuncio del vangelo. [quale Vangelo: quello di Kiko Argüello o quello di Cristo Signore!?? - ndr]
Fin qui la notizia pubblicata da Catechumenium.
Ci chiediamo e vi chiediamo se è NORMALE che i vescovi Europei vadano a ricevere istruzioni da Kiko anziché dal Papa! È logico che la Chiesa prenda come 'modello' per l'evangelizzazione una realtà che si dice ecclesiale e abbiamo dimostrato in tutti i modi possibili che NON LO È? Certo noi siamo semplici credenti; ma soffriamo nel vedere come ancora una volta tutto passi sulle nostre teste e molti vescovi che hanno ignorato o addirittura criticato apertamente il Motu proprio del Papa vadano ad ascoltare un laico[1] nella sua Faraonica Sede e a prendere istruzioni da lui... e per di più in un momento in cui, almeno a quanto risulta agli altri credenti, gli Statuti del suo movimento, scaduti, non sono stati ancora approvati...
Uno psicologo ci scrive su questo argomento. Pubblichiamo per rifletterci sopra, naturalmente è un discorso da approfondire:
Circa l'influenza che i capi del cammino possano esercitare sugli alti prelati della Chiesa, credo si stia sottovalutando un aspetto di non poco conto.
C'è un motivo molto strategico alla base dei "pellegrinaggi" di fedeli, sacerdoti e vescovi al tempio massimo del neocatecumenato in Terra Santa: impressionare e suggestionare con la potenza dell'architettura, con i simbolismi delle forme e degli spazi inventati dai progettisti, con le presenze massicce di adepti, con il clima carismatico e coinvolgente dei rituali messi in atto, incluse le 'chiamate' vocazionali, le testimonianze e l'opera imbonitoria del gran santone.
Ecco, tutto questo caleidoscopio multiforme ha uno scopo ben preciso: intimorire, impressionare, suggestionare il visitatore, per convincerlo della bontà, della grandiosità del cammino neocatecumenale e della sua "predicazione".
Purtroppo, non tutti gli alti prelati della Chiesa, per non parlare dei comuni fedeli, hanno cognizione dei meccanismi del marketing religioso, e tale ignoranza spiega la loro adesione acritica ed ingenua alla proposta del neocatecumenato.
Non solo, ma una volta ricevuto l'imprinting suggestionante, quando si trovano in presenza di critiche severe di quell'esperienza, anziché porsi delle domande, tendono a rigettarle come mere provocazioni o tutt'alpiù prodotto della ignoranza dei 'frutti' portentosi da loro toccati con mano.
Così il cerchio si chiude e con esso ogni possibilità di risvegliare una coscienza vigile e attenta.
Non è esclusivamente propaganda, ma alla base del progetto la componente pubblicitaria ed autoreferenziale è fortissima.
Diciamo che convivono entrambi gli aspetti: per un verso sono realmente un luogo di culto e di predicazione secondo il verbo e la vulgata neocatecumenale; per l'altro, sono avamposti di irradiazione, di penetrazione ed irraggiamento del loro credo nel territorio e presso le popolazioni su cui insistono, in alternativa e contrapposizione alle chiese cattoliche tradizionali.
Ma ciò non meraviglia.
Meraviglia invece il silenzio di chi nella Chiesa ha perfetta cognizione e scienza di tutto questo.
[1]
C'è stata un'approvazione statutaria, ma ad experimentum, da parte di Giovanni Paolo II, peraltro scaduta senza rinnovo il 29 giugno 2007 e notoriamente e comprovatamente non rispettata, ma considerata la necessaria formalizzazione, passpartout per una prassi e insegnamenti anomali ormai fin troppo consolidati ampiamente illustrati su questo sito...
Trascriviamo dal sito della Parrocchia tutta in stile Neocatecumenale, dove si descrive l'immagine: http://xoomer.alice.it/sanbartolomeo/index.htm
"Il Bambino tiene nella destra il libro della Vita su cui è scritto: Alfa e Omega, prima e ultima lettera dell'alfabeto greco, esse significano Cristo principio e fine di tutto. "Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente! " (Ap 1,8)."
Da notare che l'omega è rovesciata (se il simbolismo ha un senso, dovremo dire che è almeno inquietante!), il bambino è vestito di nero e... quei due abissi (o sgorbi) neri al posto degli occhi? Questi dovrebbero essere i nostri 'modelli' da ora in poi?
C'è anche il copri-leggìo, quello dell'Annunciazione (non visibile nella foto), in cui c'è Maria con un filo rosso in mano, perchè secondo la loro spiegazione "era stata prescelta dal sommo sacerdote per tessere il velo purpureo del tempio". Cosa che, se vera, riguardava Maria bambina. Nessun accenno, invece, al tessuto di carne del Figlio di Dio che Maria sta tessendo dentro di sé. Un ulteriore e inutile e fuori luogo riferimento al giudaismo.
Considerazioni conclusive
Come previsto, il soggiorno in Galilea ha prodotto nuovi indottrinamenti di alti prelati, di cui la "testimonianza" del vescovo Scanavino (che sul settimanale on line della sua diocesi, Perugia, ha pubblicato una osannante relazione dell'evento) è tipico esempio. Ne abbiamo letto con raccapriccio le espressioni, evidente frutto della realtà ostentata che gli hanno presentato in Galilea, non di quella vera, che purtroppo conosciamo bene!
La macchina propagandistica del Cammino, perfettamente rodata ed oliata nel corso dei decenni, produce proprio i risultati attesi dai capi neocatecumenali: l'adesione acritica di alti prelati, i quali sposano la causa neocatecumenale o da perfetti ignoranti del rovescio della medaglia del cammino o ricacciando in qualche anfratto remoto della propria coscienza eventuali dubbi nutriti prima della visita al centro mondiale d'irragiamento dell'eresia kikiana, abbagliati e soggiogati definitivamente dalla messinscena trionfalmente dispiegata per fare colpo sugli illustri ospiti.
Ovviamente, essendo questi vescovi ignari delle svariate aberrazioni correlate al cammino (nessuno di loro può conoscere le catechesi originali che costituiscono la "tradizione orale" del Cammino NC e nemmeno i drammi umani di tante vite e famiglie distrutte), non si rendono neppure conto che abbracciarne la causa li trasforma in rinnegati della fede cattolica e traditori del giuramento di fedeltà al Papa.
Un'altra conseguenza della laicizzazione progressiva della Chiesa iniziata con il Vaticano II e proseguita nei decenni successivi: ciò che sarebbe stato impedito ad un religioso, spostare ed attrarre la Chiesa verso un'altra teologia, è stato invece consentito ad un laico...
Siamo dunque in presenza di una vera ed incompresa rivoluzione questo sopraggiunto predominio dei laici sui religiosi, di cui Kiko Argüello è l'esempio massimo, riuscendo in tale condizione a cooptare ed irretire centinaia di porporati.
Naturalmente, fa parte della strategia del leader NC continuare a dimostrarsi e dichiararsi compunto e servile verso la Chiesa quando nella realtà dei fatti la Chiesa, attraverso alcuni suoi prìncipi, si inchina a lui ammutolita e soggiogata.
La resa, perchè di resa si tratta, avviene allorquando ogni prelato si convince che, se un tipo come l'Arguello riesce ad essere più trainante e convincente del proprio bagaglio teologico e dottrinale, una forza trascendente deve necessariamente operare in lui, dunque è giusto inchinarsi a questa supremazia.
E così il cerchio dell'eresia e della sovversione si chiude inesorabilmente.
Se in Vaticano sta ancora a cuore l'integrità della Chiesa cattolica, si dovrebbe agire senza ulteriori indugi, perchè ogni giorno che passa è a favore della grande eresia neocatecumenale.
Per la prima volta nella storia vi è il fondato pericolo che anziché essere la Chiesa a svuotare e neutralizzare l'ennesima spinta al mutamento eversivo, sia quest'ultima a svuotare ed incorporare lentamente la Chiesa.
Da quanto ho letto da don C. Nitoglia, il papa sarebbe, con altri nominati ad alte cariche un "baltashariano" cioè un seguace delle teorie di Von Baltashar, il quale fu seguace della dottrina di Origene, già condannata varie volte,che nega la persistenza e la immutabilità dell'Inferno. Secondo questa teoria oggi ancora risorta, la Bontà di Dio sarebbe tale che l'Inferno è destinato a sparire. Ma al proposito esistono libri ben chiari che confutano questa teoria sballata. E' chiaro che se un papa ha simili idee, molte cose vengono appannate da poca capacità nel recepire la pericolosità di certi movimenti. Ci auguriamo che non succeda come con Paolo VI che solo pochi anni prima di morire capì la rovina introdotta con Concilio e con tutto quel che seguì, ma ormai la frittata era fatta !
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