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venerdì 30 luglio 2010

La misericordia di Dio é diventata un abuso, se la vedano col Padreterno....

Non celebrerei messa per conviventi more uxorio defunti, e suicidi e tanto meno per gay. Il diritto canonico ha regole da rispettarsi. La misericordia di Dio é diventata un abuso, se la vedano col Padreterno. Non darei la comunione a Vendola
Pontifex.Roma"Esiste una categoria precisa ,quella dei pubblici peccatori e non mi risulta che sia stata abolita e tanto meno che sia stato cambiato il diritto canonico", dice Monsignor Vincenzo Franco, Vescovo Emerito di Otranto. Che cosa vuole dire?: " che ormai da tempo, la chiesa, meglio tanti uomini di essa, tollerano troppo, il Vaticano dovrebbe alzare maggiormente la voce ed invece spesso tace su questioni importanti e si da una idea di rilassatezza, di indulgenza a buon mercato". In che casi?: " prenda i suicidi e chi convive more uxorio. Bene, queste categorie si considerano di pubblici peccatori, eppure si celebra il funerale per una mal celeta idea di misericordia. Con questo si da pubblico scandalo ancor maggiore e si abusa della stessa misericordia che non é lassismo. Dio é misericordioso, certo, ma allora costoro se la vedano direttamente con lui, noi in terra non possiamo cambiere le regole".E per i gay manifesti?: " se muore uno ...
... di loro certamente me ne dolgo e prego per lui, ma non posso celebrare una messa funebre per la semplicissima ragioneche é morto senza pentimento, senza cambio di vita e da pubblico peccatore, pietra di scandalo".
Darebbe la comunione a Vendola?: " no, perché ostenta la sua condizione perversa e malata di omosessuale praticante. A questa gente come lui, un gran furbacchione che specula sulla sua presunta vicinanza alla Chiesa, i Vescovi e i sacerdoti sappiano dare un bel calcio nel sedere".
A Roma tre sacerdoti, come riporta Panorama, sono stati pescati in notti brave da gay: " anche loro meritano la pedata nel  sedere di cui parlavo prima. Altro che, se ne vadano, il Vaticano li deve cacciare e lo doveva fare molto prima. Spero che questo caso serva di lezione dolente per il futuro, la Santa Sede ha permesso troppo, ora basta".
In che senso ora basta?: " vi é stata troppa tolleranza colpevole da parte della autorità vaticane sulla morale ed é arrivato finalmente il momento di serrare le fila, di dire basta alle porcherie. Prima devono accadere fattacci e poi si prendono provvedimenti. Ma se la Chiesa romana se ne fosse accorta prima, se avesse aperto gli occhi in tempo, a questo non sarenno giunti. La colpa non é del Papa che spesso é l' ultimo a sapere di queste sconcezze e fa quanto può, ma i Vescovi  siano energici, facciano rispettare la legge canonica senza alcuno scrupolo, la Chiesa ha chiuso spesso gli occhi per assecondare la mentalità del mondo, per compiacere teorie moderne lascive e perverse ed  ecco i risultati, i disastri sotto gli occhi di tutti".
Lei ha parlato di un eeccesso di misericordia:" vero, la misericordia é giusta e dobbiamo averla verso tutti. Ma la misericordia non é un lasciapassare verso ogni porcheria, verso ogni condotta contro Dio e la morale. Misericordiosamente va accolto chi si pente, ma colui il quale continua a fare i suoi comodi e non cambia vita, faccia i conti col Padreterno . Chi sbaglia deve assumersi le sue responsabilità. Ill prete  ha il dovere di avvisare, ma non di tollerare tutto".
Bruno Volpe

1 commento:

  1. Grazie G. di pubblicare queste interviste che riempiono il cuore di speranza. Ho copiato intervista e spedita ad amici per dire loro che non tutto è perduto, esistono ancora vescovi-pastori che, guarda caso, proprio ad Otranto, evidentemente hanno memoria degli ottocento martiri per la fede morti per mano islamica.

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