LA MIA TESTIMONIANZA PERSONALE ALL'INTERNO DELLA SETTA ERETICA DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE
...TRATTA DALLA PRIMA LETTERA MANDATA AL SANTO PADRE...
...Un grande peso porto nella mia coscienza e un dolore costante attanaglia il mio cuore, quindi scriverò la mia testimonianza come una confessione, come mai con nessuno in questi due anni ho potuto fare. Perciò mi rivolgo a Lei, Santo Padre, come un figlio ponendomi fra le sue braccia, nella certezza che ho dentro di me che Lei mi ascolterà.
[7]Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso.
Geremia 20
Il dono da parte di Dio della mia conversione è arrivato nell’Ottobre 2002, dopo trent’anni vissuti nella completa lontananza da parte mia. Non avevo fatto né Prima Confessione, né Prima Comunione, né la Santa Cresima, avevo solo ricevuto il Santo Battesimo il 17 Settembre del 1972, nel giorno delle Stimmate di S. Francesco. Fui seguito praticamente da subito da due sacerdoti, figli spirituali di San Padre Pio, di Terni, di cui uno fu il mio Padre Spirituale e l’altro fu colui che mi preparò sacramentalmente. Dopo tre mesi dalla mia conversione ascoltai le Catechesi, che iniziarono nel Febbraio 2003 con il titolo: “Voi chi dite che Io sia?”, ed entrai nel Cammino Neocatecumenale, precisamente nella Parrocchia di San Valentino di Terni. L’equipe era formata da dieci persone (cinque coppie) ed il Sacerdote Padre Agostino dell’O.F.M., parroco della Parrocchia di Santa Maria della Misericordia. I dieci catechisti provenivano tutti dalla Seconda Comunità Neocatecumenale della suddetta Parrocchia. Durante le catechesi iniziali ci fu dato un questionario con la seguente domanda: “Si può offendere Dio senza offendere allo stesso tempo il prossimo e se stessi?” Io pensai e scrissi che Dio è sempre il principale offeso dal peccato, ma naturalmente i catechisti ci dissero che questa era un’eresia, perché Dio per sua stessa natura non è offendibile e che l’offesa è solo rivolta a se stessi e agli altri; tutto ciò avvenne davanti ai Sacerdoti che non dissero nulla. (Ma è il contrario di ciò che insegna la Sacra scrittura, il Magistero della Chiesa e Giovanni Paolo II che afferma (R. et P. 18) : “ E’ vano sperare che prenda consistenza un senso del peccato nei confronti dell’uomo e dei valori umani, se manca il senso dell’offesa commessa contro Dio, cioè il vero senso del peccato.”) Io contestai la loro affermazione e rifiutai dentro di me la loro spiegazione. Considerando il fatto che ero digiuno da qualsiasi nozione di Catechismo della Chiesa Cattolica, non ebbi la capacità di contestare dottrinalmente la loro affermazione, e tenni il mio pensiero per me. ... Continua sul mio sito web www.mariamadremia.net....
Conosco l'esperienza di Gianluca per averla vissuta e condivisa con lui durante tutto il tempo della sua permanenza nel Cammino Neocatecumenale. Fui proprio io ad invitarlo ad ascoltare le catechesi, quando lo conobbi "casualmente", mentre stavo invitando un amico comune...devo perciò confessare che Gianluca entrò
RispondiEliminanel Cammino "grazie" a me...
Le vie del Signore sono misteriose e sempre provvidenziali: possa la Santissima Vergine, alla Quale ci riconsacriamo ogni giorno, aiutarci a mettere la nostra esperienza a servizio di tanti fratelli ancora prigionieri della menzogna kikiana; possa Lei, la debellatrice di tutte le eresie, benedire e sostenere questo umile servizio, per la presa di coscienza di più persone possibile.
Senza dubbio, se la nostra esperienza nel Cn potesse servire ad aprire gli occhi anche ad una sola anima e liberarla dalle "unghie del leone", sarebbe valsa la pena di aver vissuto tutto questo.
Il Signore ci aiuti
Anna Rita Onofri
quell'imagine parla da sola non solo attraverso la croce rovesciata, ma anche con quel Cristo dal volto inequivocabilmente somigliante all'iniziatore dei neocatecumenali, incombente sulla figura del Santo Padre...
RispondiEliminaLa croce rovesciata, da qualsiasi parte la si vuol considerare, pur mettendoci ogni bonomia al riguardo, ha rappresentato e rappresenta sempre le sette sataniche che sempre hanno trasposto al contrario i simboli cristiani. Povero papa, è stato talmente pieno di bonomia e di buona fede nell'accostarsi ad un movimento ecclesiale rappresentato con entusiasmo, che non si è accorto di quel simbolo agghiacciante sulla sua poltrona! Direi che questa foto è un simbolo terribile della confusione cui si è arrivati nella nostra povera Chiesa cattolica. Fa tristezza ed orrore insieme, questa foto. Caro Benedetto XVI agisci,agisci, te ne preghiamo ! Non far sì che questa situazione terribile prosegua ancora! Grazie Gianluca, ancora per queste tue testimonianze chiare. Pubblica ancora foto del cammino eretico. Anche la foto di Kiko è emblematica! Perchè quel pizzetto? Ricorda tante brutte cose che forse lui vuol proprio "evocare"? Madre nostra, aiutaci tu, non lasciarci soli in questa battaglia.
RispondiEliminaProvo un profondo senso di sgomento per codesto."santo",che é talmente "umile",da superare la sapienza e la vista del Santo Padre che non si é accorto di sedere su un trono "blasfemo"!.Invece di scrivere menzogne, riportate in un modo subdolo,cattivo,irrispettoso e zelota,ti inviterei a studiare,senza manipolarla,la storia della chiesa,senza manipolazioni e interpretazioni blasfeme su cio'che é parte condivisa e integrata dalla stessa chiesa Romana Cattolica!!!.Il Concilio vaticano Secondo,senza manipolartelo,leggitelo bene!.Ogni tanto poi,parla dei tuoi "frutti",che ruolo hai nella Chiesa e quali opere compi.Buona serata.
RispondiElimina...ma forse la croce al contrario ricorda il martirio di S. Pietro!!!Non credete anche voi??
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