"resoconto" di Caredda sulla conferenza stampa di Kiko. E' allucinante!
Ecco che Kiko "spiega" il motivo "teologico" della Comunione Neocatecumenale!!!!
QUESTE SONO LE GRAVISSIME AFFERMAZIONI FATTE DA KIKO ARGUELLO CIRCA LA SUA VERA DOTTRINA SULL'EUCARISTIA. OLTRE CHE CONFERMARE CONCRETAMENTE (CIOE' CON LE SUE STESSE PAROLE) CHE KIKO E' UN PERICOLOSO ERETICO CHE STA MINANDO LA SANA FEDE CATTOLICA, QUESTA DOTTRINA VIENE INSEGNATA IN MANIERA SISTEMATICA IN TUTTE LE COMUNITA' DEL MONDO, TRAVIANDO MILIONI DI COSCIENZE. QUESTE SUE AFFERMAZIONI CONFERMANO IL FATTO CHE KIKO ARGUELLO, CARMEN HERNANDEZ, P. MARIO PEZZI ED I SUOI PIU' STRETTI COLLABORATORI NON SONO MAI STATI CATTOLICI, CONFERMA ANCHE IL FATTO CHE KIKO NELLA SUA VITA NON HA MAI INCONTRATO GESU' CRISTO, E CONFERMA ANCHE CHE IL SUO AGIRE E' CONDOTTO DA UNA MALIZIA VERAMENTE LUCIFERINA. A QUESTO PUNTO SI PUO' AFFERMARE CHE OLTRE A NON ESSERE SICURAMENTE CATTOLICO KIKO NON E' NEPPURE CRISTIANO. E LA QUESTIONE CHE AGRAVA ANCORA DI PIU' LA SUA SITUAZIONE E' CHE STA USANDO IN MANIERA INDEBITA IL NOME DEL SANTO PADRE, COME SE FOSSE DACCORDO CON LUI.
“Noi l'abbiamo finora sempre fatta da seduti, e non per disprezzo – ha affermato - ma perché per noi è sempre stato molto importante comunicarsi anche con il Sangue. Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea , con il pane azzimo a significare la schiavitù e l'uscita dall'Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa”. E qui, aprendo una lunga parentesi, l'iniziatore ha riassunto la sua catechesi sull'ultima cena, sul pane e sul vino: “Quando nelle cena della Pasqua ebraica si scopre il pane si parla di schiavitù, quando si parla della Terra promessa scoprono il calice, la quarta coppa. In mezzo a questi due momenti c'è una cena, quella nel corso della quale Gesù disse “Questo è il mio Corpo” (a significare la rottura della schiavitù dell'uomo all'egoismo e al demonio) e “Questo è il mio Sangue” (a significare la realizzazione di un nuovo esodo per tutta l'umanità). Più tardi – ha continuato Kiko – i cristiani toglieranno la cena e metteranno insieme il pane e il vino [ma che diamine sta dicendo?] . Ora, nel Cammino abbiamo molta gente lontana dalla Chiesa, non catechizzata, e nei segni del pane azzimo (la frazione del pane) e del vino noi diamo visibilità a quei significati”. “Abbiamo scelto di fare la comunione seduti – ha affermato Kiko avvicinandosi al cuore della questione - soprattutto per evitare che si versasse per terra il Sangue di Cristo. La nostra paura era che se si versasse il Vino per terra: se fosse successo per tre volte, saremmo stati denunciati e ce la avrebbero vietata”. Invece, con il fedele seduto, questi ha il tempo – ha spiegato Kiko - di “accogliere il Calice con tutta calma e senza movimenti bruschi, di portarlo alla bocca, di comunicarsi con tranquillità e in modo solenne”. “Seduti come seduto era anche Gesù”, ha specificato Carmen alla sua destra. Dal canto suo padre Mario Pezzi rilevava che la decisione originaria di comunicarsi seduti era stata presa di comune accordo con la Congregazione per il Culto Divino e con il cardinal Mayer, prefetto fra il 1984 e il 1988.
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Arguello ha insomma messo in evidenza soprattutto il fatto che il papa avesse dato il suo via libera a quella sorta di compromesso che prevede da un lato la Comunione in piedi, come richiesta dalla Congregazione del Culto Divino, e che dall'altro però esenta il Cammino dalla processione [ma se l'ha chiesta il Papa stesso!], che la lettera di Arinze invece imponeva. “Ora è il papa a dover combattere con Arinze”, esclamava Kiko in conclusione, senza specificare nulla – ancora una volta – riguardo a presunte differenze fra “pane” e “vino”.
Riscrivo, perchè ci sono troppi refusi. Mi scuso e prego la redazione di cancellare il mio primo intervento
RispondiEliminasi è trattato di un evidente autogol da parte di un iniziatore che ha parlato pubblicamente com'è solito invece parlare "ad intra", mettendo allo scoperto qualche altarino di troppo... non c'è nulla di cattolico in quel che dice sull'Eucaristia. E non mi pare un dettaglio, una cosa da poco
ma neppure questo è bastato in una Chiesa nella quale assistiamo, con sconcerto, al persistere di molta confusione e allo strapotere di questa vera e propria loby, purtroppo ora penetrata al suo interno
I correttivi di volta in volta tentati dal Papa non sono ascoltati: e come potrebbero, se aderendovi dovrebbe cambiare l'impalcatura e l'identità di questa 'strana' realtà ecclesiale?
Continuiamo a testimoniare e a pregare